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Altre di Cronaca Bisogna tutelare la chianina della Valtiberina

SANSEPOLCRO ALLARME DEGLI ALLEVATORI: NEI RISTORANTI TROPPA CARNE METICCIA

ARRIVERÀ finalmente il giorno in cui anche la carne chianina prodotta in Valtiberina avrà la valorizzazione che merita? La domanda è girata a chi ha il compito di lavorare su questo aspetto. Comprendiamo bene che il termine «chianina» richiami in automatico la Valdichiana e che anche in questo comprensorio si allevino i bovini bianchi con la cui carne si prepara la bistecca «fiorentina». Ma ci domandiamo il perché non si faccia qualcosa per evidenziare un dato inconfutabile: se la chianina ha mutato con il tempo le sue prerogative (era una razza da lavoro ed è diventata razza da carne), anche e soprattutto la Valtiberina ha i suoi meriti.
PER MEGLIO dire, la fascia di territorio dei Comuni di montagna e anche di fondovalle è quella che garantisce una fra le quote maggiori di questi animali. Non solo: «Anche se il totale delle aziende agricole può essere diminuito - fa notare Adriano Innocenti, uno fra i principali allevatori, che risiede a La Casina di Pieve Santo Stefano - è pur vero che qui da noi il numero dei capi è rimasto immutato, mentre è calato da altre parti». «Non solo - prosegue Innocenti - nella fascia di Appennino in cui ci troviamo siamo gli unici che lasciano al pascolo i bovini per almeno 7 mesi all'anno. E basta salire le strade di montagna in auto per rendersi conto che oramai le nostre mucche sono una componente a pieno titolo del paesaggio e che si nutrono di erbe pulite e scevre da qualsiasi trattamento chimico».
INNOCENTI punta il dito anche su un altro risvolto: «Dobbiamo impegnarci di più perché la tutela dell'autenticità della carne chianina sia garantita - conclude - Spesso, nelle carte dei ristoranti si trova scritto semplicemente «chianina» e questo per il cliente seduto a tavola può essere sufficiente. Ma così facendo lui rischia di mangiare una carne di chianina «meticcia», ovvero ottenuta da incroci nei quali la chianina è una componente. Diversa è invece la scritta «chianina igp»: quella è la vera chianina, perché con il marchio dell'indicazione geografica protetta si ha l'esatta tracciabilità dell'animale».
Claudio Roselli
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 24-05-2016 da wineuropa

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