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Cronaca Le indagini si allargano a San Giustino, si scava nei bigliettini

Katia, c'e' un altro frequentatore finito nel mirino dei carabinieri

di CLAUDIO ROSELLI   
- SANSEPOLCRO -   
SUPERATI anche i 40 giorni dall'omicidio di Katia Dell'Omarino, le indagini dei carabinieri della Tenenza di Sansepolcro - condotte assieme ai colleghi del nucleo investigativo e alla Procura di Arezzo - stanno orientando il proprio baricentro verso Selci Lama, la popolosa frazione di San Giustino che la vittima era solita frequentare. In particolare, il versante di Selci e il bar, gestito da una coppia che si era affezionata a questa cliente e che si sta adoperando anche per dare una mano alla famiglia, colpita dalla tragica perdita. I due gestori sono stati sentiti come persone informate sui fatti. Ora è spuntata anche un'altra persona fra la cerchia di coloro che conoscevano Katia: si tratterebbe di un uomo che, già interrogato dai carabinieri, avrebbe ammesso le sue frequentazioni con la 40enne di Sansepolcro brutalmente uccisa nella notte fra l'11 e il 12 luglio scorsi; ma dal lungo colloquio con i militari non sarebbero emersi elementi tali da rendere necessaria l'adozione di misure particolari nei suoi confronti.
Sotto i riflettori, nelle ultime ore, alcuni bigliettini spuntati nella casa in cui Katia abitava con la madre: tornati nell'abitazione di piazza Salvador Allende, per mettere ordine nella camera da letto di Katia, i suoi familiari hanno scoperto diversi biglietti con nomi e numeri di telefono. Rintracciati dai carabinieri, gli uomini sono stati convocati dalle forze dell'ordine. Nella nebulosa situazione, pesa il dubbio sullo strano comportamento di Katia nel pomeriggio di domenica 10 luglio, il suo penultimo giorno di vita: quelle insistenti chiamate a uno stesso numero - così avrebbe detto all'amico gestore del bar di Selci - e la mancata risposta dall'altro capo fino a mezzanotte e mezza, quando avrebbe ricevuto finalmente risposta. A quanto risulta dai tabulati, però, Katia non avrebbe realmente chiamato qualcuno. Allora, perché avrebbe simulato le tante telefonate? Perché cercava attenzioni? Perché lei, così riservata, si sarebbe «sciolta», confidando di coltivare interesse per un uomo con il quale sarebbe anche uscita alle 2 di notte?
E POI, l'incontro con il parroco di Lama, Don Francesco Mariucci: si è parlato di una richiesta di soldi, ma se il sacerdote ha chiamato i carabinieri c'era evidentemente dell'altro; è assai probabile che l'intenzione originaria della donna fosse stata un'altra, anche se poi i carabinieri l'hanno controllata e tutto è finito lì. Ultimo passaggio prima di quello fatale: il tragitto da Selci Lama a Sansepolcro; lo avrebbe percorso da sola al volante della sua Citroen C1, ma a quanto risulta vi sarebbero due persone comparse sulla scena.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 23-08-2016 da wineuropa

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