VICENDA Tevere inquinato: l'Arpa, dopo le denunce dei giorni scorsi, ha eseguito ulteriori controlli a Città di Castello vicino al laghetto dei cigni di Rignaldello, dove secondo Sandro Zucchini dell'associazione «Amici del Tevere» c'era un tubo di scarico collegato al fiume. «Ma è solo un comune scolmatore di piena della rete fognaria, autorizzato, che al momento è risultato completamente asciutto e non ci sono sversamenti recenti», dice l'Arpa che ieri è tornata ancora a chiarire la vicenda dopo il nuovo sopralluogo, effettuato lunedì, con il Corpo Forestale dello Stato. «La condotta - si legge - era già nota all'Agenzia, in quanto oggetto di precedenti controlli. Il terminale di scarico è in corrispondenza della stazione di sollevamento di Umbra Acque e deputato, secondo specifica autorizzazione, a rilasciare le acque reflue che il depuratore, in caso di forti precipitazioni, non è in grado di recepire». Il caso dell'inquinamento era tornato alla ribalta due settimane fa quando a Umbertide il Tevere aveva una colorazione giallastra, malodorante e aveva di conseguenza costretto alla sospensione di una gara di pesca. Il vicepresidente dell'associazione «Amici del Tevere» Sandro Zucchini aveva svolto un sopralluogo alcuni giorni fa con alcuni pescatori. A seguito di questi controlli Zucchini aveva dichiarato di aver trovato, nei pressi del laghetto dei cigni un grosso tubo di scarico che finiva direttamente nel fiume. In tutta risposta ieri l'Arpa ha aggiunto: «Abbiamo verificato anche la presenza e lo stato della fauna ittica e dei macroinvertebrati: non sono stati riscontrati elementi che possano riferire al suddetto terminale di scarico danni all'ecosistema fluviale in prossimità della stazione di sollevamento e nel tratto del fiume a valle. L'attenzione costante dell'Agenzia verso il Tevere, nel territorio comunale tifernate - si legge infine - è confermata dalla presenza di una stazione di monitoraggio fissa a Vocabolo Spadina».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it
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