ACQUE SEMPRE più agitate all'ex Molino Sociale Altotiberino di Sansepolcro, oggi Società Agroalimentare Valtiberina. Una situazione che, da quando a fine 2010 venne rilevato l'ingente buco di bilancio, non è mai più decollata, salvo qualche sporadica fiammata. Dopo lo sciopero di fine luglio per il mancato pagamento degli stipendi arretrati, interrotto il 3 agosto, ecco la doccia gelata per i 6 dipendenti che si sono visti recapitare le lettere di licenziamento.
«Da oramai un anno - si legge in una nota della Cgil, con Giusi Angheloni segretario provinciale Flai - la nuova gestione ha cambiato e smembrato quello che era l'azienda, vendendo macchine per uso interno allo stabilimento solo per ripianare i debiti, ma tutto questo non è servito a molto, viste le notifiche di licenziamento. Era stato detto ai lavoratori che si stava preparando un piano di rilancio che avesse alla base, come logico che sia, i lavoratori. Invece le promesse non state mantenute: sei lavoratori e quindi sei famiglie ora non hanno più uno stipendio. Così è inaccettabile, anche perché vi erano risorse pubbliche messe a disposizione non certo per questo scopo».
ANCHE l'amministrazione comunale è intervenuta sulla vicenda, manifestando la propria vicinanza alle maestranze della Sav. Al momento la vicenda appare quanto mai incerta e ricca di insidie - ha detto il sindaco Mauro Cornioli - e nonostante i tentativi di ripianare i debiti da parte della dirigenza, quasi la metà dei dipendenti si appresta a lasciare il proprio posto di lavoro. A questo punto, risulta del tutto lecito chiedersi se in passato la situazione fosse stata monitorata nel giusto modo - e affrontata ai giusti tavoli - anche da parte delle Istituzioni, visti i ripetuti campanelli d'allarme. Fatta questa premessa, dal canto nostro auspichiamo l'immediata convocazione di un nuovo vertice tra azienda e rappresentanze sindacali per arrivare ad una soluzione condivisa. Il lavoro rappresenta uno dei punti alla base del nostro programma di amministrazione. Lotteremo con ogni mezzo a nostra disposizione per far sì che vengano valutate tutte le alternative possibili al più amaro degli epiloghi», ha concluso il sindaco.
Claudio Roselli
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it
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