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Altre notizie Sansepolcro: appello della presidente dell'associazione partigiana

Museo e Biblioteca della Resistenza. Subito altri spazi, attivita' a rischio

di CLAUDIO ROSELLI
INFORMATIZZAZIONE, sito internet e progettazione con le scuole, ma anche il problema di una sede più adeguata. Sono queste le sfide che attendono il Museo e Biblioteca della Resistenza di Sansepolcro, uno fra i più ricchi d'Italia in assoluto per la documentazione che conserva. Concentrato in appena due sale a piano terra di Palazzo Aggiunti, non può esplicare fino in fondo l'attività nella maniera che vorrebbe. «Abbiamo oltre 2mila libri e migliaia e migliaia di documenti, veline e fascicoli riferiti agli anni della seconda guerra e del fascismo - dice la professoressa Patrizia Fabbroni, da cinque anni presidente della sezione biturgense dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia - che ricostruiscono una parte straordinaria della storia di Sansepolcro e della Valtiberina. Assieme a questi, poi conserviamo cimeli quali moschetti e mitragliatrici. Come Anpi, abbiamo archiviato tutti i vari testi e adesso sfrutteremo la possibilità di informatizzarli per renderli fruibili anche in chiave tecnologica. La creazione di un sito internet, da aggiornare con puntualità, ci permetterà di incentivare ancor più la conoscenza e la diffusione della nostra attività con presentazione di testi e di video. Per ciò che riguarda il rapporto con le scuole, questo era inizialmente ben avviato, poi si è un tantino arenato ed è ripreso in quest'ultimo periodo: ricordo che, anche quando l'archiviazione non era stata fatta secondo criteri corretti, qui sono venuti diversi studenti universitari per le tesi di laurea».
ECCOCI ALLORA all'argomento spinoso: la necessità di avere una sede più funzionale. Si era parlato di un trasferimento nella ex casa famiglia di via dei Balestrieri: novità in tal senso? «In effetti, c'era un progetto e ci siamo confrontati anche con la nuova amministrazione comunale, ma il dialogo deve essere ripreso. Non è chiaro se sia il caso di andare avanti così, oppure di individuare un'altra soluzione logistica. Dobbiamo pensare a uno spazio che non è soltanto museo e biblioteca - aggiunge Fabbroni - ma che deve diventare la futura ‘Casa della Memoria' e che quindi dovrà favorire anche momenti di ricerca e verifica fra archivisti, storici e giornalisti. Il nostro museo è peraltro poco conosciuto e quindi dobbiamo costruire dei percorsi mirati, ma per fare questo abbiamo bisogno di uno spazio autonomo. Ci sono inoltre tanti elementi ancora da scoprire e l'obiettivo deve essere quello del passaggio da memoria a storia». Chi è stato Odilio Goretti» «La figura cardine per la conservazione della memoria di Sansepolcro: è stato grazie al suo paziente lavoro che oggi ereditiamo un grande patrimonio, anche nella sua importanza. D'altronde, sono stati proprio gli stessi partigiani attivamente impegnati nella difesa e nel controllo della città a volere nel 1946 la nascita dell'Anpi a Sansepolcro».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 22-02-2017 da wineuropa

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