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Altre di Cronaca Investimento di centomila euro anche nell'area a ridosso del fiume

Ora il Tevere e' diventato piu' sicuro Argini e pulizia, interventi conclusi

di CLAUDIO ROSELLI  
FINALMENTE un aspetto dignitoso, o comunque migliore, per l'alveo del Tevere dal ponte sulla Senese Aretina a Sansepolcro fino al confine con l'Umbria. Gli interventi di ripulitura eseguiti non hanno avuto una finalità meramente «estetica» (della quale c'era comunque bisogno) ma anche di sicurezza; si può pertanto parlare di lavori di consolidamento degli argini longitudinali, oltre che di riprofilatura idraulica, resi necessari dai due eventi che hanno lasciato il segno: il cedimento del muro di sfioro della diga di Montedoglio - si torna quindi indietro di oltre sei anni, al 29 dicembre 2010 - e il forte vento del 5 marzo 2015, che aveva spezzato gli alberi, poi finiti sull'alveo del fiume. Gli operai dell'Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana hanno impiegato qualche mese per una operazione finanziata dalla Regione Toscana per il 70% Consorzio 2 Alto Valdarno per la restante parte. Assieme al taglio della vegetazione sulle sponde, l'approntamento di una serie di massicciate nei punti più critici e la rimozione dei tronchi abbattuti dalla tormenta di due anni fa ha cambiato veste al tratto di Tevere che chi arriva a Sansepolcro può vedere anche transitando in auto sopra il ponte.

«QUELLA ZONA non si riconosce, tanto che è riuscita a far rifiorire (in parte era comunque sempre visibile) pure il vecchio ponte sul fiume Tevere crollato anni fa», fa notare in una propria nota l'Unione dei Comuni. «Un lavoro iniziato nell'ottobre scorso - prosegue - che ha preso il via dal confine regionale per poi risalire a nord fino al ponte sulla Senese Aretina. Certo, questo è il punto di maggiore visibilità, ma altre sono state le zone oggetto dell'intervento». L'importo complessivo è stato superiore ai 100mila euro: è stata una ditta con sede ad Anghiari, la quale ha in dotazione mezzi particolari e idonei, a provvedere alla rimozione della vegetazione presente fin dentro l'alveo del Tevere e alla riprofilatura idraulica, in grado così anche di «sopportare« flussi di acqua ben maggiori. Ruspe ed escavatori per oltre una settimana hanno concentrato l'attenzione proprio nel tratto a ridosso del ponte: la vegetazione è stata rimossa e a Sansepolcro è arrivato pure un apposito macchinario che ha provveduto ad effettuare sul posto del cippato. Inoltre, attraverso un secondo finanziamento sono stati eseguiti interventi anche sul torrente Afra, sia in prossimità dello sbocco sul Tevere, che sul Ponte di San Francesco e pure in prossimità dell'aviosuperficie di Palazzolo. Bene, un Tevere a posto costituisce il presupposto di partenza per arrivare alla conclusione scontata: perché non redigere un progetto di riqualificazione complessiva?
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

 

Inserita il : 13-04-2017 da wineuropa

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