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Politica Firma a Roma sul tratto fra Sansepolcro e Terni: mossa provvisoria

La linea umbra passa alle Ferrovie Staffetta per lanciare i lavori urgenti

di CLAUDIO ROSELLI

UNA GIORNATA importante, quella di domani, per la ex Ferrovia Centrale Umbra. Chissà se potremmo definirla persino storica: di certo, la firma che verrà apposta segnerà il passaggio a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), se non altro in via transitoria per dare il via ai lavori di manutenzione.
La convenzione per l'affidamento dell'intera tratta fra Sansepolcro e Terni, che al momento è gestita da Umbria Mobilità, sarà siglata nella sede romana del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla presenza del titolare del dicastero, il ministro Graziano Delrio. Il documento che attende il classico «nero su bianco» stabilisce l'ingresso di Rfi che nella fase iniziale assume il ruolo di soggetto incaricato di attuare i lavori di manutenzione su richiesta del gestore. Un passaggio fondamentale - come ha avuto modo di precisare l'assessore regionale umbro Giuseppe Chianella - perché è quello che consente intanto di far partire gli interventi di ammodernamento, poi in parallelo si procederà anche per il definitivo passaggio della tratta. In questo modo, si sblocca anche il sostanzioso pacchetto di 63 milioni di euro messi sul tavolo per l'ammodernamento e la riqualificazione della linea.
QUESTA SOMMA è comprensiva dei 51 milioni già stanziati dal Cipe più altri 12, anche questi garantiti dal comitato interministeriale, che serviranno per l'acquisto dei treni (6,6 milioni), per il parco autobus (1,6), per la soppressione dei pochi passaggi a livello ancora presenti lungo la ferrovia (1,4) e per gli impianti di sicurezza. Semmai, diventa difficile prevedere i tempi di questa fase, che ha carattere di transitorietà. Come anticipato nei giorni scorsi, si parla di una chiusura abbastanza imminente anche del tratto compreso fra Città di Castello e Sansepolcro, da sostituire ovviamente con mezzi su gomma; d'altronde, anche nel segmento ferrato più a nord i binari debbono essere rimessi a norma.
Se pertanto l'intenzione fosse quella di impiegare proficuamente gli oltre 60 milioni, in prospettiva di una linea più efficiente e meglio collegata, anche i disagi verrebbero sopportati con un altro spirito da pendolari e utenti.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

 

Inserita il : 19-06-2017 da wineuropa

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