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Cronaca L’area e' ora soggetta a bonifica per il rilascio di fibre di amianto

Discarica abusiva alla ex fungaia. Avvisi di garanzia per i proprietari

di CLAUDIO ROSELLI
- SANSEPOLCRO -
AVVISO DI conclusione delle indagini e avviso di garanzia. La notifica della Procura di Arezzo è indirizzata ai proprietari dell'area nella quale operava la fungaia di Gricignano a Sansepolcro: sei ettari fra vecchio impianto ed ex essiccatoio del tabacco, nuovo stabilimento e serra, tutti sottoposti a sequestro lo scorso dicembre, poiché l'allora corpo forestale dello Stato e l'Arpat avevano rilevato la progressiva trasformazione del sito in una sorta di discarica a cielo aperto con rifiuti tossici e pericolosi. ORA, QUINDI, si procederà con l'azione penale nei confronti di coloro che hanno la disponibilità dell'area per il reato di deposito incontrollato e abbandono degli scarti, compresi quelli non nocivi, riconducibili sia al ciclo produttivo dell'azienda, che per anni ha prodotto funghi champignon, sia alla forte tormenta di vento del 5 marzo 2015, che ha provocato la rottura delle coperture dei capannoni con dispersione di materiale contenente eternit. I destinatarie dei due avvisi hanno ora trenta giorni per rispondere e fornire le controdeduzioni: a quel punto, la Procura deciderà per il loro eventuale rinvio a giudizio. L'indagine è stata condotta a suo tempo dal Pm Angela Masiello. Nei mesi scorsi è iniziata anche l'attività di messa in sicurezza della zona da parte del Comune di Sansepolcro. Al momento, l'amministrazione ha eseguito solo un primo intervento; qualora non dovessero provvedere i proprietari, sarà ancora Comune ad accollarsi i lavori e gli oneri della bonifica. La fungaia di Gricignano è chiusa dalla fine del 2010: in questo lasso di tempo, si è accumulato di tutto. Il problema più importante e urgente è rappresentato dalle coperture in eternit dei capannoni, danneggiate in gran parte che ha rilasciato, nell'aria e nel suolo, un ingente quantitativo di fibre. Non a caso, la visione dall'alto dello stabile offre l'immagine di una vera e propria groviera. Quanto agli altri rifiuti, è stata rilevata la presenza di migliaia di metri cubi di substrati organici, cartoni, plastiche, legno, polistirolo, materiali isolanti, carta catramata, bidoni di olio combustibile e altro materiale di varia natura. Tutti gli immobili del complesso si presentano in condizioni fatiscenti e liberamente accessibili, nonostante l'area sia stata classificata come pericolosa anche dalle autorità tecniche. A quel punto, l'apposizione dei sigilli e l'isolamento erano divenuti un passaggio scontato.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 10-08-2017 da wineuropa

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