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Altre di Cronaca Tragedia nel pomeriggio lungo i tornanti. Lascia moglie e figlia

Tragico schianto sulla Viamaggio Centauro muore sul colpo a 52 anni

di CLAUDIO ROSELLI - SANSEPOLCRO - LA MORTE era in agguato per lui su una curva a sinistra lungo le rampe che dalla periferia di Sansepolcro conducono al valico di Viamaggio. Un sabato pomeriggio di relax finito in tragedia per un 52enne di Pesaro, Claudio Ferri, che assieme ad alcuni amici aveva deciso di attraversare l'Appennino, passando per la Valtiberina, in sella alla sua Ducati 1200. Mancavano pochi minuti alle 18 quando il gruppo stava salendo lungo la 258 Marecchiese; dopo aver percorso oltre 12 dei 17 chilometri di ascesa e aver superato il bivio per Castelnuovo (siamo nel territorio comunale di Pieve Santo Stefano), ci sono un primo rettilineo con una curva a destra, poi un altro breve tratto dritto e una curva a sinistra, quella rivelatasi fatale per il centauro marchigiano, a causa con ogni probabilità di una velocità non certo moderata ma anche di un fondo stradale che in quel punto si presenta piuttosto sconnesso; è lì che il Ferri ha perso il controllo della moto, andando a sbattere violentemente contro il guard-rail. ACCORTISI subito della gravità delle sue condizioni, gli amici hanno chiamato il 118, che ha tentato di stabilizzarlo, allertando in contemporanea l'elisoccorso Pegaso, ma nemmeno l'ambulanza ha fatto in tempo a intervenire perché nel giro di pochi minuti l'uomo è morto; per dirla in altri termini, si è trattato di un decesso quasi sul colpo. Sul posto i vigili del fuoco di Sansepolcro e, per i rilievi dell'incidente, i Carabinieri della Stazione di Chiusi della Verna, ai quali è toccato anche il triste compito di avvisare i parenti: Ferri lascia la moglie e una figlia. È la seconda vittima dell'estate 2017 sulle strade di montagna della Valtiberina Toscana e ancora nel Comune di Pieve Santo Stefano: il precedente di stagione risale allo scorso 7 giugno, quando nei pressi di Montalone, sulla provinciale 208 che collega il capoluogo con il valico dello Spino, a perdere la vita era stato un 72enne di Ravenna, Sauro Trombini; in quel caso, la sua Yamaha R1 1000 era andata a sbattere contro una Fiat Punto intenta a effettuare a svolta a sinistra, ma anche allora la morte era sopraggiunta a distanza di mezzora. Infine, il 29 luglio scorso un 53enne di Cesena se l'era vista brutta, sempre sulla Marecchiese in salita verso Badia Tedalda: non era riuscito a curvare, invadendo l'opposta corsia di marcia e finendo contro un segnale stradale e riprendendo conoscenza poco prima che il Pegaso lo caricasse per il trasferimento a Siena. In tutti e tre i casi, un comune denominatore chiamato velocità.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 21-08-2017 da wineuropa

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