UN'AGRICOLTURA che crei le giuste aspettative di reddito, purchè non vada a scapito della salute pubblica. Sull'impiego dei fitofarmaci, questione in piedi da oramai un paio di anni e sulla quale c'è chi ha persino impostato le campagne elettorali del 2016, torna la sezione valtiberina di «Articolo Uno-Mdp», che chiama alle proprie responsabilità chi ha in mano il governo del territorio. «E' ora di prendere una decisione - scrive il movimento - e di stendere un preciso regolamento anche in questa zona; un regolamento che - in attesa delle linee guida di indirizzo regionali, come previsto dal piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei fitofarmaci - guardi alla peculiarità del nostro territorio. Di questo tema si sta occupando - da circa un anno - una «commissione» creata ad hoc in seno all'Unione dei Comuni, ma senza esito». CON DISPOSIZIONI condivise e serie, gli agricoltori si sentirebbero meno criticati da chi, anche in ragione della prossimità con certe colture, avverte molto questo problema. Il problema è costituito dalla coltivazione del tabacco e su questo aspetto «Articolo Uno - Mdp» punta l'indice: «Il tabacco rischia di diventare la monocoltura del territorio e tale coltivazione non è più frutto del lavoro contadino ricco di socialità e di redistribuzione reddituale che abbiamo conosciuto in passato. La coltivazione del tabacco è diventata una vera e propria industria agricola: estensioni di terreno notevoli, lavorazioni con macchinari che qualche anno fa erano appannaggio della Pianura Padana e poca la redistribuzione reddituale. Ormai anche in questo settore, le macchine hanno sostituito quasi completamente l'uomo. Siamo contro gli agricoltori? Una sciocchezza. Siamo per una politica che punti sulla qualità e non sulla quantità, Proponiamo di adottare un regolamento per l'uso dei fitofarmaci che contenga delle prescrizioni a tutela di centri abitati e corpi idrici».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it
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