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Newsletter WineuropaTecnologia & Comunicazione Pedometri, cardiofrequenzimetri, microfoni, GPS...Cassandra Crossing/ Sensori spioni a profusionePedometri, cardiofrequenzimetri, microfoni, GPS... ma quanti ce ne sono negli oggetti che usiamo e indossiamo ogni giorno? Laddove non sia possibile farne a meno, però, è meglio limitare i danni Roma - Già anni or sono, per la precisione nel 2006, Cassandra metteva in allarme i suoi 24 innocenti lettori dalla possibilità di essere abusati e di subire "prelievi" malandrini di dati personali. Parecchi anni dopo, per l'esattezza nel 2012, Cassandra stressava nuovamente i 24 imperturbabili lettori, mettendo in evidenza come la loro smart-TV in salotto li stesse spiando. Malgrado gli allarmi dati con largo anticipo (non siam profeti mica per niente!) non è che i 24 inossidabili lettori si fossero agitati più di tanto. Non è infatti concepibile che a fronte di un aggravamento dei problemi di privacy creato dagli oggetti che catturano dati da noi generati, entrando nelle nostre case o attaccandosi ai nostri corpi, corrisponda un calo, anzi un annullamento dell'attenzione al problema. Ogni sensore intorno a noi o su di noi estrae uno specifico tipo di dati e lo invia ad una destinazione. "Numero di sensori"? Sì, sensori ce ne sono ormai a bizzeffe. E se pensate che telecamere e microfono non siano sensori perché funzionano solo quando volete voi... non sapete quanto Galileo, FinFisher e loro simili siano di uso comune... ma questa è un'altra storia. Torniamo al nostro conteggio di sensori; una "scatola nera" associata alla polizza di assicurazione auto ne contiene 6: microfono, posizione GPS, posizione GSM, accelerometro, sensore di velocità, parametri auto (posizione Gas, Freno, Frizione, Cambio); un braccialetto fitness 3 o 4: pedometro (contapassi), cardiofrequenzimetro a LED, barometro, posizione GPS (alcuni modelli); un laptop almeno 2: microfono e telecamera. In generale, 3 su 4 oggetti possiedono un microfono. La cosa vi lascia davvero tranquilli perché tanto non avete nulla da nascondere? L'importanza, o meglio la pericolosità dei dati raccolti da un sensore varia molto a seconda del tipo e della quantità di dati rilevati. Ai sensori propriamente detti si aggiungono le app e i programmi che "telefonano a casa" (cioè praticamente tutti); sono "sensori" che, pur non intercettando direttamente dati, ne moltiplicano la diffusione. Esempi comunissimi di dati vendemmiati a profusione dalle app sono i dati di geolocalizzazione e l'accesso alla rubrica. Visto che viviamo in una società in cui la privacy è diventata un esercizio per pochi paranoici, perché non applicare almeno semplici strategie di limitazione del danno. La limitazione del danno è la nuova frontiera dei paranoici. Marco Calamari - @calamarim
Inserita il : 19-10-2017 da wineuropa Invia il tuo commentoInserisci qua il tuo commento |
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