– CITTA’ DI CASTELLO – LA BLUE Whale si sta diffondendo pericolosamente anche in
Umbria? Cosa spinge i ragazzi, minorenni, in cima ad un tetto in bilico nel vuoto? Molte le
domande alle quali, con indagini coperte da massimo riserbo, cercano di rispondere in
queste ore i carabinineri di Città di Castello dopo il blitz che hanno fatto, sabato, agli ex
Molini Brighigna da dove hanno portato via alcuni ragazzini. Si tratta di un gruppo di
minorenni che era salito fino al piano-tetto, uno di loro era sul limbo del palazzo, un piede
sul cemento la testa nel vuoto, ad un’altezza pericolosissima tra i venti e i trenta metri; un
amico lo raggiunge, guarda in basso da lassù, gli altri si muovono nervosamente. SIAMO
alle porte del centro storico, è sabato pomeriggio, un passante li vede, ha la freddezza
necessaria per documentare, con un video, la scena inquietante e di chiamare subito i
carabinieri. Non è la prima volta che qualcuno segnala ai militari il luogo e la strana
presenza di giovani al suo interno. I militari della Stazione (guidati dal luogotenente
Fabrizio Capalti) si portano sul posto con due auto. Una manciata di minuti dalla
segnalazione e sono già lì. Entrano e trovano negli ex capannoni un gruppetto di ragazzi,
tutti minorenni, alcuni italiani, altri di origine straniera. TUTTI VENGONO portati in
caserma e, di conseguenza, riconsegnati ai genitori. Le posizioni di ciascuno di loro sono al
vaglio dei caraninieri che hanno aperto una serie di verifiche: sono indagini coperte da una
cortina di stretto riserbo poiché riguardano tutti minorenni tra i 13 ai 17 anni. DI NUOVO gli
ex molini Brighigna tornano al centro delle cronache: gli enormi capannoni a due passi dal
centro storico che una volta ospitavano farine di ogni tipo, sono da oltre 20 anni, un luogo
dove generazioni di ragazzi sono entrati, spesso a piano terra, il più delle volte di notte. Ma
quello che è accaduto sabato è di una pericolosità elevatissima. Gli adolescenti si sono
introdotti all’interno dello stabile in pieno giorno – erano circa le 16,30 – correndo il rischio
di essere visti, oltre a quello, ben più grave di rimetterci la vita. Per fortuna, stavolta,
nessuno di loro si è fatto male, ma il fatto ha riacceso l’attenzione anche attorno a questo
luogo della città, così facilmente violabile e altrettanto pericoloso se diventa teatro di
simili episodi estremi. Ora i carabinieri dovranno capire se quello che è accaduto è una
prova di coraggio ad alto tasso di pericolosità da riprendere col cellulare per fini goliardici
o, invece, è la tappa di altri giochi ben più complessi che girano in rete e che intrappolano i
ragazzi in meccanismi dal finale drammatico. Cristina Crisci
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it
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