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Altre News I capannoni Brighigna tra degrado e affari sporchi

DA RECUPERARE DA VENT’ANNI LA STRUTTURA E’ ABBANDONATA

– CITTA’ DI CASTELLO – PRIMA erano pieni di gente che ci lavorava, c’erano attrezzi del mestiere, grandi vetri a schermare l’interno, il giardino intorno, i cancelli verniciati di verde. Adesso ci sono ragazzini in pericolo, ritrovo di balordi e affari sporchi e degrado post industriale: vetri rotti, distese di cemento, grandi leve arrugginite, le pareti piene di scritte fatte con le bombolette spray, bottiglie rotte, pacchetti di sigarette vuote, grandi lucchetti ai cancelli. Lucchetti e catene a delimitare la proprietà privata che, però, non riescono a tenere fuori il mondo da quel che resta dei Molini Tifernati, in città conosciuti come Molini Brighigna (dal nome del suo storico fondatore, l’imprenditore Dante Brighigna). OGGI RAPPRESENTANO un vulnus per Città di Castello e sono da anni al centro di un importante dibattito politico e urbanistico per il loro recupero. La volumetria è tanta, la posizione strategica – a pochi passi dal centro storico –, ma tutto è molto difficile e la situazione è in stallo, ormai da decenni. La proprietà è degli eredi famiglia Brighigna. LA STORIA di questi molini esplode a metà del secolo scorso: nel 1948 Dante Brighigna possedeva un mulino a cilindri «e pubblicizzava ‘impianti totalmente rinnovati’, ‘farine regolamentari di primissima qualità per paste alimentari, panificazione’ e semole per uso zootecnico. Macinava grano altotiberino, ma anche marchigiano e maremmano, e contava tra i suoi clienti la ‘Buitoni» di Sansepolcro e importanti grossisti italiani. Nel 1959 contava 18 dipendenti – si legge nel portale ‘Storia Tifernate’ curato da Alvaro Tacchini –. NEL 1961 Brighigna ricevette il finanziamento di 100 milioni per la costruzione del nuovo mulino e di un silos nella stessa sede. La Società Molini Tifernati sarebbe diventata società per azioni nel 1980 e cessò la produzione nel 1993». Da allora la città si interroga sul suo recupero e sulla messa in sicurezza dell’intera area. Dopo quello che è accaduto sabato pomeriggio, le famiglie tifernati e la società civile si chiede come bloccare il pericolo degli ex Molini. notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 15-01-2018 da wineuropa

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