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Sviluppo & Economia Siamo entrati nel Centro logistico di Amazon Italia, avveniristico capannone industriale grande come undici campi da calcio e alto come un palazzo di tre piani che spunta grigio e azzurro dalle campagne piacentine di Castel San Giovanni in provincia

Amazon Italia: ecco come funziona il magazzino grande come 11 campi da calcio

Abbiamo avuto modo di entrare nel Centro logistico di Amazon Italia di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza. Un avveniristico capannone industriale capace di ospitare il principale centro distributivo italiano del colosso creato da Jeff Bezos. Parliamo di un edificio quasi 100.000 metri quadrati, grande come 11 campi da calcio e alto come un palazzo di 3 piani. Rappresenta un punto di riferimento assoluto per la logistica finalizzata all'e-commerce in Italia e segna un modello da seguire per le consegne nel più breve tempo possibile.

Sono circa 1.100 i lavoratori a tempo indeterminato. Numero che arriva fino a 2.000 nei periodi di maggiore richiesta come il Black Friday o il periodo natalizio. Tre turni al giorno, 40 ore alla settimana, da lunedì al venerdì sempre in attività, sabato e domenica operativi solo fino a sera. E' qui che le richieste degli utenti prendono forma e noi siamo pronti a svelarvi cosa accade ad un prodotto dal momento dell'ordine fino a quello di spedizione dal centro logistico.

Amazon: il magazzino che non ti aspetti
Sulla Torino-Brescia a pochi chilometri dal raccordo con l'A1 si apre la distesa di Castel San Giovanni (PC). Il Centro di Amazon sorge proprio nelle immediate vicinanze al casello autostradale permettendo ai numerosi tir in arrivo e in partenza dalla cittadella della logistica, tra le più grandi d'Italia, di raggiungerla senza problematiche. La cura maniacale all'ordine e al sistema di organizzazione lo si intuisce già all'arrivo nella zona del parcheggio: qui nelle varie corsie, divise per scomparti numerati, sono posizionate le auto tutte in retromarcia. Le istruzioni comandano proprio questo e la volontà del distributore americano è di avere una fuga immediata evitando il caos in caso di emergenza. Non solo perché i parcheggi più vicini all'ingresso principale sono riservati al "car pooling" ossia a coloro che raggiungono il Centro logistico di Amazon in almeno due persone nella medesima automobile. Ottimizzazione prima di tutto anche in questo.

Amazon ha investito 1 miliardo e 600 milioni di euro e creato più di 5.200 nuovi posti di lavoro in Italia dal suo arrivo nel 2010. Il centro di distribuzione Castel San Giovanni, primo sito logistico di Amazon in Italia, è stato inaugurato nel 2011. Nel novembre 2015 l'azienda di Bezos ha aperto il suo centro di distribuzione urbano a Milano per servire i clienti Amazon Prime Now, quelli che vengono serviti in una o al massimo due ore. Nel 2017 i centri di distribuzione di Passo Corese (RI) e Vercelli sono entrati in attività creando 1.200 posti di lavoro a Rieti e 600 a Vercelli entro tre anni dal lancio.

Tutto per supportare ulteriormente il costante incremento della domanda dei clienti e gestire la rapida crescita dei prodotti disponibili sul catalogo Amazon. Ma non è tutto visto che nel corso degli ultimi due anni sono stati realizzati centri di smistamento a Castel San Giovanni e Casirate d'Adda (BG), i depositi di smistamento situati a Brandizzo (TO), Origgio (VA), Rogoredo e Buccinasco (MI), Burago di Molgora (MB), Crespellano (BO), Calenzano (FI), Vigonza (PD), Pomezia (RI), Fiano Romano e Roma Magliana (RM).

Un'estensione italica precisa che rispecchia quella in cui ci si trova entrando all'interno del Centro Logistico piacentino. Sì, perché se l'atrio dell'azienda sembra un classico magazzino con un bancone per il servizio di accoglienza e due grandi aperture per l'ingresso e l'uscita, il resto dell'immensa costruzione è pensato e strutturato al minimo dettaglio. E' mantenuto sempre pulito e ordinato in ogni sua parte perché, come ci hanno spiegato, l'organizzazione è il punto focale per il risultato finale che l'utente si aspetta da Amazon.

Amazon: la zona di ''inbound''
L'accesso all'interno del vero magazzino lo si effettua oltrepassando delle barriere di sicurezza che non permettono lo stazionamento per più di qualche secondo nell'area di transito. Questo per non dare fastidio agli addetti ai lavori in entrata. All'interno ci si deve muovere seguendo una specifica segnaletica a terra che garantisce la sicurezza delle persone negli spazi spesso occupati da carrelli o macchinari.

Se l'ingresso potrebbe risultare angusto e in qualche modo semplice e spartano è il magazzino interno che permette di capire effettivamente quanto sia enorme il Centro logistico di Amazon. Si parte dalla struttura dell'inbound ossia la zona dove vengono ricevute tutte le merci, spacchettate e quindi smistate oltre che stoccate. Una fitta rete di nastri trasportatori si staglia nei 10 e passa metri di altezza del magazzino.

Qui gli addetti ai lavori ricevono per la prima volta i prodotti provenienti dalle varie aziende produttrici. Pallet di merce vengono assegnati ad ogni operatore che meticolosamente, ma anche velocemente, esamina i prodotti, li scansiona applicando un codice a barre interno per la codifica nel database di Amazon e li riposiziona in contenitori di plastica di diverso colore: gialli per i prodotti venduti e spediti da Amazon, neri per quelli solo spediti da Amazon ma venduti da altri produttori. Posizionati sui nastri trasportatori, i contenitori iniziano il loro viaggio verso la zona degli scaffali dove verranno posizionati (nell'azione del cosiddetto Picking) per essere poi ritirati dagli addetti ai lavori.

Amazon: lo stoccaggio disordinato ma ''organizzato''
I prodotti arrivano dunque in una zona dove verranno posizionati in scaffalature immense utili poi per la ripresa a posteriori una volta ordinati dagli utenti. Ma come avviene il processo di stoccaggio di tutti i prodotti? La domanda potrebbe risultare di facile risposta: gli stessi prodotti vengono posti in una zona, altri in un altra e tutto in modo ordinato e preciso come da prassi di Amazon. Niente di più sbagliato. Negli scaffali regna il caos o almeno così potrebbe sembrare. La disposizione dei prodotti avviene "casualmente": dove un addetto ai lavori denominato "Storer" trova spazio su di uno scaffale, lì pone il prodotto dopo averlo scansionato e aver scansionato anche la posizione sullo scaffale.

Tutto questo ha però una sua logica e in Amazon la chiamano "disordine organizzato". Sì, perché nel momento in cui lo Storer ha scansionato il prodotto e lo scaffale, il cervellone di Amazon ha fissato la posizione di quel determinato prodotto e l'addetto ai lavori che dovrà prelevarlo, denominato "Picker", una volta ordinato dall'utente potrà ritrovarlo velocemente. Oltretutto le squadre di Picker saranno facilitate nel loro lavoro proprio da questo tipo di posizionamento.

Un edificio di quasi 100.000 metri quadrati, grande come 11 campi da calcio e alto come un palazzo di 3 piani.
Perché? Presto detto visto che in caso si debba prelevare una specifica cover per un telefono il Picker potrà farlo velocemente e facilmente perché posizionata magari tra una spazzola e una coperta e non tra altre decine e decine di cover simili che lo potrebbero mandare in confusione.

Amazon Italia: ecco com'è il magazzino a PiacenzaGuarda tutte le foto »
Ogni addetto ai lavori, ad inizio turno, avrà indicati sul proprio computer una serie di prodotti da prelevare con i relativi posizionamenti sugli scaffali. Chiaramente l'algoritmo del sistema di Amazon garantirà all'addetto di seguire un percorso tale da fargli fare meno strada possibile risparmiando tempo nel farlo. Non solo perché ogni addetto non avrà lo scopo di completare ogni singolo ordine, magari costituito da diversi prodotti, ma preleverà determinati articoli della lista che una volta scansionati e spediti al confezionamento verranno poi assemblati in una unica scatola.

Amazon: come vengono confezionati e spediti i pacchi
Il prodotto, una volta ritirato dallo scaffale, prosegue il suo viaggio giungendo nella zona del confezionamento. Qui, prima di procedere al vero e proprio impacchettamento si assemblano gli ordini multipli che potranno essere spediti nella stessa confezione. A questo punto l'addetto al confezionamento non fa altro che prendere il prodotto dal contenitore giunto con il nastro trasportatore, scansionare il codice a barre presente e automaticamente il sistema indicherà il tipo di scatola nonché il tipo di confezione da realizzare nel rispetto della privacy visto che ancora nessun lavoratore conosce il nome dell'utente o il suo indirizzo.

L'esperienza di Amazon in questo settore ha permesso di aumentare sempre di più la soddisfazione dei suoi utenti nel corso degli anni. Tutto questo grazie allo studio sistematico di tutte le operazioni facenti parte del processo di logistica online. Da una parte vi è la fase fondamentale di Picking con il detto "disordine organizzato" dall'altra c'è la fase di confezionamento che prevede un geniale passaggio "indolore" dell'etichettamento del pacco.

Il motto della casa di Jeff Bezos: "Work hard. Have fun. Make history'' ossia Lavora duro, divertiti, fai la storia.
Una macchina, di costruzione interna in Amazon, permette durante il passaggio del pacco da spedire di poter applicare l'etichetta con l'indirizzo ed il nominativo del cliente senza toccare la superficie del pacco stesso evitando così di rovinarla. Come? Il braccio meccanico, al momento del passaggio del pacco, avvicina l'etichetta a pochi millimetri dalla superficie per poi "sparare" un forte soffio di aria compressa che permette di far aderire l'etichetta al pacco senza però toccarlo e dunque rovinarlo.

Una volta confezionati, i pacchi arrivano all'ultimo step del loro viaggio tramite strade diverse. Gli ordini più delicati prenderanno una strada, sempre su nastro trasportatore, quelli invece meno delicati verranno indirizzati su un altro nastro trasportatore. Il fine medesimo è quello di giungere nei grandi pallet per la spedizione. I pacchi più delicati verranno fatti calare in alcuni piccoli scivoli ellittici completamente imbottiti e recuperati poi manualmente da un addetto ai lavori che li porrà nel pallet per la spedizione. Quelli invece meno delicati scorreranno sul nastro trasportatore fino alla zona di smistamento al di sopra di molteplici pallet divisi per corriere, destinazione ma anche orario di spedizione. Qui "magicamente" il sistema farà cadere uno ad uno le scatole nello scatolone corrispondente al metodo di spedizione prescelto.

Un'organizzazione del lavoro meticolosa e scandita da quello che qui chiamano Il Sistema: il misterioso algoritmo che governa ciò che altrimenti sarebbe Il Caos. Tuttavia, anche Il Sistema deve per forza coordinarsi con menti e corpi umani: la merce dagli scaffali non si muove da sola, non ancora. Le funzioni dei dipendenti sono tre: Stower, Picker, Packer. Il primo registra la merce in entrata, il secondo la mobilita sugli scaffali, il terzo la impacchetta e invia ai nastri trasportatori, dai quali cade direttamente nei contenitori destinati ai corrieri.


Prima e dopo la fine del turno, i dipendenti affollano le aree comuni del centro, dove ci sono mensa, bar, spazi per il gioco, sale riunioni e dove si mantiene l'impostazione di una fabbrica ma con la declinazione della new economy: grandi lavagne per la comunicazione, concorsi, bacheche con ampio assortimento di convenzioni extra aziendali e arredi colorati.

Tutti conoscono il motto della casa di Jeff Bezos: "Work hard. Have fun. Make history''. Lavora duro, divertiti, fai la storia. Forse la sensazione è che a tutti loro toccherà la prima parte, a qualcuno anche la seconda, chissà invece per l'ultima. Ma anche qui siamo nel sogno americano e mai dire mai. Amazon piace a tutti anche ai lavoratori, forse.
tratto da hwupgrade.it
di Bruno Mucciarelli

 

Inserita il : 21-03-2019 da wineuropa

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