Newsletter Wineuropa

Sviluppo & Economia Dropbox, WhatsApp, Slack, Cloudera, Zendesk, Square, Uber, Groupon, Venmo sono nate sull'onda della crisi dei mutui. Che prospettive si aprono per il post Covid-19?

Quali sono le startup figlie dell'ultima crisi economica

Dalle ceneri delle grandi crisi nascono anche opportunità per chi sa guardare il nuovo. E soprattutto i nuovi cicli economici. È vero da sempre, a partire dalle grandi crisi come quella finanziaria del 1929 oppure dal boom economico del dopoguerra. Ed è stato vero anche nel 2006, l'anno della grande crisi dei mutui subprime. Che ha portato una ventata di novità nell'arco di 18-24 mesi. Ce lo possiamo probabilmente aspettare anche dopo la crisi del coronavirus.

Dopo lo scoppio della bolla immobiliare americana e la conseguente crisi delle grandi banche d'affari che ha portato al fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre del 2008 e il ridimensionamento di Goldman Sachs e Morgan Stanley, sono nate una serie impressionante di aziende che oggi dominano il mondo del tech. Nel biennio 2008-2009 sono nate Dropbox, WhatsApp, Slack, Cloudera, Zendesk, Square, Uber, Groupon, Venmo. E poi, la coda lunga del 2010 con Instagram e Pinterest.

Questi sono solo i colossi. Ci sono poi centinaia se non migliaia di startup hi-tech che hanno preso il volo. In parte si tratta certamente di innovazione tecnologica continua. Ma giocano un ruolo centrale anche la diversificazione degli investimenti, il mutamento dei modelli di business tradizionale, lo spazio lasciato libero per nuove attività. A partire dall'attitudine dei risparmiatori e degli investitori.

Gli investitori, soprattutto quelli istituzionali come i grandi fondi pensionistici, hanno spostato parte dei loro capitali in un mercato diverso da quello degli immobili e delle azioni tradizionali, puntando al settore hi-tech, in costante ascesa. E hanno cominciato a investire nei più promettenti venture capitalist, cioè le società per il "capitalismo di ventura", cioè società che raccolgono capitali dagli investitori, creano dei fondi e poi "scommettono" sulle startup, i pulcini negli incubatori, le piccole imprese ad alto contenuto tecnologico. I piani di investimento vanno tipicamente su quattro ondate o "round" e durano da cinque a dieci anni. Il punto finale è la quotazione in Borsa (e quindi l'incasso del dividendo per gli investitori) oppure la exit strategy è quella dell'acquisizione della promettente startup da parte di qualche gigante del settore.

È a partire da quel periodo che la giapponese SoftBank accelera nei suoi investimenti con il Vision Fund, uno tra i più grandi e aggressivi fondi di investimento. Ma non è certo l'unico: nella Silicon Valley c'è un intera strada piena di uffici con la più grande concentrazione di capitale dell'Occidente. Sand Hill Road, che attraversa Palo Alto, Menlo Park e Woodside, è diventata una metonimia per il venture capital. Ma non è certamente l'unica: anche in Asia sono nate forti concentrazioni di fondi di investimento ad alto tasso di rischio, dei quali il Vision Fund del miliardario giapponese di origini coreane Masayoshi Son è solo la punta dell'iceberg.

Oggi la pandemia ha portato da un lato a lutti, tragedie e moltissima incertezza ma dall'altro anche alla nascita di comportamenti abilitati dalla tecnologia che fino a ieri erano considerati ai margini, residuali rispetto a quello che si fa di solito: telelavoro, videoconferenza, scuola da casa. La pandemia ha compresso anni di trasformazione digitale in pochi mesi dimostrando che le interruzioni del modo di funzionare tradizionale rendono sostanzialmente il debole ancora più debole e il forte ancora più forte, perlomeno nel settore della tecnologia.

Quello a cui stiamo assistendo, a ritmi ancora più accelerati rispetto al passato, è la ricerca dei campioni che emergeranno dalla pandemia: le Dropbox, le Instagram e le Whatsapp di domani.

Tratto da www.wired.it
di Antonio Dini

Inserita il : 06-05-2020 da wineuropa

Invia il tuo commento

Inserisci qua il tuo commento

Ti ricordiamo che se desideri vedere il tuo commento pubblicato devi firmarlo.
Se è la prima volta che inserisci un commento dovrai validare il tuo indirizzo di posta elettronica cliccando sul link che riceverai per e-mail.
Il tuo commento verrà pubblicato nello spazio "I vostri commenti". Grazie per la tua collaborazione.
Nome
E-mail   Visualizza
il tuo commento:
Consenso privacy Accetto NON accetto
Consenso Com. Comm. Accetto NON accetto
Digita i 6 caratteri dell'immagine

Attenzione: tutti i campi sono obbligatori.

Che Tempo Fara'