UNA BABY GANG di quattro giovanissimi stranieri (uno di loro è persino minorenne) che rubavano i telefoni cellulari e li rivendevano ad amici e compagni di classe. A denunciare tutti e quattro per i reati di furto e ricettazione sono stati gli agenti della squadra Anticrimine del commissariato di Città di Castello, guidata dall'ispettore superiore Maurizio Alessandrini.
SECONDO le indagini svolte dai poliziotti, a capo del sodalizio ci sarebbe un cittadino extracomunitario di origine marocchina di 19 anni, peraltro già denunciato l'estate scorsa per alcuni episodi di scippo (in motorino o in bici). Il giovane ora invece si era dato alla mercanzia di telefonini. I cellulari provento di furto, venivano rivenduti a coetanei che, nella maggior parte dei casi, erano a conoscenza dell'illecita provenienza ed incaricavano altri amici per l'attivazione delle relative sim. I furti avvenivano per la maggior parte a Città di Castello: indistintamente il ‘capo' agiva ovunque fosse possibile rubare un telefono, dai locali notturni alle auto, passando per i supermercati e le palestre. In tutto una decina i furti denunciati alla polizia che sono riconducibili all'azione della banda.
GLI STESSI apparecchi telefonici poi venivano rivenduti (per lo più tramite passaparola) ai compagni di classe o ad altri coetanei. I ragazzi denunciati hanno tutti 19 anni e sono originari o del Marocco o della Romania, compreso il minorenne. L'identificazione del capobanda è stata possibile grazie alla denuncia tempestiva di un furto di telefono cellulare di ultima generazione che il diciannovenne marocchino aveva con sé.
notizie tratte da La Nazione