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Altre notizie Batti: Io minacciato di morte Mi dispiace per il bimbo ma sono diventato il capro espiatorio

SANSEPOLCRO PARLA IL MEDICO INDAGATO PER LESIONI COLPOSE PER LA VICENDA DI PLINIO

di MASSIMO BENIGNI 
«HO RICEVUTO addirittura delle minacce di morte, indirizzate non solo a me, ma anche alla mia famiglia, attraverso dei messaggi pubblicati nella pagina Facebook del programma televisivo le Iene, per l'esattezza 1980 in due giorni, poi la bacheca è stata chiusa». Così il pediatra biturgense Paolo Batti rinviato a giudizio nei giorni scorsi per «lesioni colpose» in merito alla vicenda del piccolo Plinio Ortolani.
E ancora: «Nessuno può immaginare cosa sia diventata la mia vita, come la mia famiglia sta vivendo questa triste storia, è inimmaginabile. Mi dispiace per il piccolo Plinio, ma c'è un accanimento nei miei confronti da parte dei genitori del bambino».
Perché?
«Sono diventato il capro espiatorio di tutta questa storia, che non può essere giudicata da trasmissioni televisive come quella delle Iene. Sono cinque anni che i mezzi di informazione mi stanno massacrando, ma sinceramente non mi sento responsabile di quello che è accaduto al piccolo Plinio per errori di diagnosi e in ritardo; eppure si continua a puntare il dito contro di me, quello che è successo su Facebook è la riprova, è stato devastante».
Il dottor Paolo Batti, 60 anni, da 34 anni medico e da 30 pediatra a Sansepolcro, dove è nato e dove risiede con la famiglia. «Sa cosa mi ha dato la volontà di andare avanti, di non chiudere l'ambulatorio?».
Prego.
«I numerosi concittadini che mi hanno dimostrato solidarietà in tutta questa vicenda; come pediatra ho visto crescere tanti bambini del Borgo, non ho mai avuto mezza denuncia sul mio operato e adesso sarà il tribunale a stabilire se sono responsabile o no di quello che è successo, non certo qualche trasmissione televisiva. Non ho mai avuto un reclamo sulla mia attività, ho agito sempre con rispetto, dignità, invece adesso mi sono trovato in questo guaio e dopo due proposte di archiviazione, sono stato rinviato a giudizio. Proposte alle quali la famiglia Ortolani si è sempre opposta».
Come si sente in questo momento?
«Sereno, vedremo chi ha colpa. Assolutamente fiducioso per quanto riguarda il giudizio che dovrò affrontare, sono stanco di questi attacchi continui. Dovranno essere accertate anche le dichiarazioni rilasciate da alcune persone durante la trasmissione delle Iene, perchè sono state dette delle cose inesatte. Il giudice per le indagini preliminari ha archiviato il caso per quanto riguarda gli ospedali di Sansepolcro, Perugia, Città di Castello, per il sottoscritto invece è stato richiesto un supplemento di indagini».
notizie tratte da La Nazione

Inserita il : 24-04-2014 da wineuropa

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