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Cronaca Umbertide, giovani piemontese fugge alla vista dei militari e tenta di buttarsi nel burrone

Minaccia il suicidio, salvato dai carabinieri

DOVEVA ESSERE a Milano per lavoro, invece era a Umbertide e stava per suicidarsi. Lo hanno salvato dopo un inseguimento e una difficile ‘trattativa' i carabinieri poco prima che saltasse giù da un burrone. E' salvo per miracolo e grazie alla tenacia dei militari un ragazzo di 34 anni, (originario e residente in Piemonte), rintracciato a Umbertide dai Cc della locale Stazione. Erano circa le 15 di domenica quando un cittadino ha segnalato una persona sospetta a bordo di un'autovettura di colore scuro.
LA PATTUGLIA in un primo momento non è riuscita a rintracciare il veicolo. Dopo un paio d'ore i militari hanno invece notato l'auto segnalata in località Olivello ed hanno intimato al conducente di fermarsi. Questo, per tutta risposta, si è dato alla fuga venendo però dopo poco raggiunto e bloccato. Non appena i militari si sono avvicinati al veicolo, convinti magari di trovarsi davanti un malvivente, hanno invece subito compreso che il conducente era un soggetto con evidenti difficoltà psichiche che, tra l'altro, si rifiutava di scendere dall'auto minacciando di gettarsi in un dirupo poco distante. Soltanto dopo un bel po' di tempo i carabinieri sono riusciti a distrarlo e a calmarlo, parlando con lui di calcio e di altri argomenti. Alla fine il trentaquattrenne ha assecondato i militari. Subito prima di affidarlo alle cure di personale sanitario del 118, nel frattempo intervenuto sul posto insieme ad altre pattuglie dell'Arma, l'uomo ha però avuto un altro momento di follia mettendosi a correre in direzione del dirupo.
FORTUNATAMENTE i militari sono stati più veloci e lo hanno definitivamente bloccato. Nel corso della perquisizione i Cc hanno rinvenuto nella sua auto e sequestrato circa 5 grammi di hascisc, motivo per il quale l'uomo è stato anche segnalato alla Prefettura della provincia di residenza.
NON SI CONOSCONO i motivi del perchè aveva raggiunto l'Umbria. I suoi familiari, contattati dai carabinieri, lo credevano a Milano, dove sembra lavorare come consulente informatico.
Alla fine è stato affidato alle cure dei medici che lo hanno sottoposto ai trattamenti del caso.
Cris.
notizie tratte da La Nazione

Inserita il : 26-08-2014 da wineuropa

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