CITTA' DI CASTELLO
A NESSUNO piaceva l'idea che la città potesse restare senza cinema, e così il Comune si è mosso dando il via alle procedure per consentire le proiezioni nell'Auditorium di Sant'Antonio. Ad annunciare una probabile svolta è lo stesso sindaco tifernate, Luciano Bacchetta, che ha spiegato come «Presto il cinema tornerà nel centro storico».
IL PRIMO cittadino ha aggiunto che il Comune sta adeguando il quadro amministrativo per permettere che alle attività tradizionali che si svolgono in questa struttura di prestigio, possa essere affiancato anche la visione di film, a integrazione dell'uso consueto e ordinario, concernente eventi di carattere scientifico ed artistico. «Riteniamo - ha detto Bacchetta - molto importante che una ‘sala' torni a fare parte della proposta culturale offerta dal centro storico in primo luogo per i tifernati. L'Auditorium di Sant'Antonio, per le sue peculiarità architettoniche e tecniche, si presta ad essere cornice di un ampia gamma di attività di livello e tra queste il cinema, a cui la città non deve rinunciare». Una proposta che potrebbe far nascere qualche polemica anche perché la presenza di una sala è un tema molto sentito dai tifernati, tanto che era stato al centro di un Consiglio comunale, nel quale la Giunta aveva detto di essersi mossa trovando alcune alternative per scongiurare lo stop dell'attività. L'annuncio del sindaco può essere una boccata d'ossigeno per tanti residenti preoccupati. E non solo per loro, visto che l'onorevole Walter Veltroni e la giornalista del Tg3 Bianca Berlinguer, poco prima della proiezione del film «Quando c'era Berlinguer» avevano lanciato l'appello per salvare dalla chiusura la storica attività, davanti a un folto pubblico che ha riempito fino all'ultima poltroncina, vuoi anche per il desiderio di dimostrare vicinanza alla struttura.
«UN CINEMA che chiude - aveva detto Veltroni - è come un albero che cade in mezzo alla foresta, assistiamo alla continua serrata di tante sale nelle città italiane: le istituzioni mettano in campo tutti gli sforzi per scongiurare il progressivo depauperamento della cultura».