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Cronaca L'appello dei familiari dell'anziana morta nel reparto di urologia. Indagato un medico

"Vogliamo giustizia per la nostra mamma"

CITTA' DI CASTELLO
LA MORTE della loro mamma è al centro di una denuncia sporta nei confronti di alcuni dottori dell'ospedale di Città di Castello. Nell'ambito delle indagini, un medico del reparto di urologia della Usl 1 che l'ha curata durante la degenza nel 2013, è stato indagato dalla Procura della Repubblica di Perugia per omicidio colposo. E' un presunto caso di malasanità al centro dell'esposto che i familiari di una donna deceduta a giugno 2013 hanno avanzato nei confronti di un medico in particolare, reo, secondo loro, di aver sottovalutato le condizioni della donna e di non aver fatto tutto il possibile per salvarle la vita. L'ODISSEA di S.B. 81 anni residente a San Giustino, è iniziata nel dicembre 2012 quando viene condotta in ospedale una prima volta con problemi alle ossa, successivamente verrà diagnosticato uno schiacciamento delle vertebre. La situazione precipita, poco dopo non cammina più e il 25 maggio a seguito di alcune emorragie (relative a problemi pregressi di origine vescicale) viene condotta in ospedale col 118. «Nostra madre dicono i figli viene lasciata in astanteria e il medico che la curava conviene di non ricoverarla nonostante noi rimaniamo esterrefatti visto che stava molto male. Tanto che il giorno dopo, a seguito di ulteriori analisi, viene di contro ricoverata nel reparto di urologia e sottoposta a due trasfusioni. Dal momento del ricovero, al momento del decesso in ospedale le sono state fatte ben 13 trasfusioni di sangue». Purtroppo però durante la degenza insorgono ancora problemi e l'anziana è sottoposta ad un intervento alla vescica (asportazione papilloma). Durante l'operazione viene scoperto un tumore all'uretere, «e probabilmente anche al rene, ma ci viene riferito dice la figlia che il suo quadro clinico non è compatibile con altre operazioni. Occorre aspettare la progressione della malattia e attenderne la morte. Noi non ci arrendiamo e contattiamo altri medici mentre lei viene trattenuta in camera di rianimazione». «Veniamo a sapere proseguono ancora i figli che durante l'intervento i medici si erano accorti che la mamma era piena di metastasi ma non ci avevano detto nulla». Il 18 giugno muore: «Nonostante loro abbiano detto di aver fatto cure palliative, queste non risultano. Quella che ha vissuto nostra madre è una storia assurda per questo abbiamo deciso di affidarci allo studio legale Usai di Firenze». Cris.

Notizie tratte da "La Nazione"

 

Inserita il : 11-12-2014 da wineuropa

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