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Altre di Cronaca LO sfogo: L'avvocato Bianchi 'il diciottenne non e' stato collaborativo. Spunta una lettera misteriosa

I genitori: Nessuno e' venuto a raccontarci la verita' su quella notte

«PERCHE' gli amici di Lamberto che erano con lui quella notte al Cocoricò non sono venuti da noi a raccontarci cos'è successo?». Se lo chiedono Livio e Donatella, i genitori del ragazzino di 16 anni morto dopo un malore a causa dell'assunzione di mdma. Lunedì sera hanno incontrato il loro avvocato Roberto Bianchi in un lungo faccia a faccia nel corso del quale «hanno parlato molto. Iniziano a rielaborare lentamente quando accaduto ed esternano mille punti interrogativi - riferisce il legale -. In particolar modo Livio e Donatella non si capacitano del perchè i due minorenni ed anche il diciannovenne accusato di spaccio, magari accompagnati dai genitori, non siano andati a parlare con loro su cosa realmente è accaduto in quella terribile notte che ha distrutto la loro vita».
PROPRIO il papà di Lamberto aveva accompagnato il figlio a Pinarella di Cervia sabato 18 luglio affidandolo alla famiglia di uno dei due amici e «si era raccomandato di vigilare - prosegue Bianchi - perchè non voleva in alcun modo che andasse in discoteca dove poi invece è accaduta la tragedia». Sembra che i ragazzini siano andati al Cocoricò di nascosto, senza che nessuno dei rispettivi familiari ne fosse a conoscenza. Tra l'altro proprio in quella serata erano tantissimi i tifernati che avevano raggiunto la discoteca di Riccione per una festa di compleanno. Il provvedimento emesso in queste ore dal gip di Rimini a carico del diciottenne secondo l'avvocato Bianchi «è emblematico e conferma che le lacrime versate nei giorni scorsi dal ragazzo e dalla madre sono di ‘coccodrillo'. Questo provvedimento inibitorio è dovuto al fatto che il diciottenne non è stato affatto collaborativo, parla a metà e non dichiara precisamente da chi ha preso la seconda dose - conclude Bianchi -. Dovrebbe invece dire la verità: non la dice ai familiari, non la dice agli inquirenti e l'obbligo di dimora dopo otto giorni ne è la prova». Intanto sembra che esista una lettera recapitata allo studio Bianchi e trasmessa in procura che racconta cosa è accaduto quel sabato sera.
Cristina Crisci
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 29-07-2015 da wineuropa

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