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Cronaca Sansepolcro: parla il legale dell'accusato. "E' stato minacciato"

"Aggressione? Si e' solo difeso"

di CLAUDIO ROSELLI - "STAVA OCCUPANDO tutta la strada con i cani: l'uomo che ha poi denunciato pubblicamente di essere stato aggredito avrebbe lanciato lui per primo pesanti offese nei confronti del mio assistito". 

A distanza di una settimana dall'episodio che ha visto coinvolto Marco Marsili - il 58enne di Sansepolcro che intorno alle 20 di lunedi' 10 agosto stava passeggiando con i propri cani lungo via dei Banchetti e che ha raccontato di essere stato malmenato e ferito dal 29enne biturgense alla guida della Fiat Panda, al quale aveva fatto cenno di rallentare - la difesa passa al contrattacco. e' l'avvocato Sandro Rondoni, legale della persona accusata, a fornire quella che ritiene sia stata la versione esatta dei fatti. 

"A proposito dell'asserito pestaggio subito da un signore che stava portando a spasso dei cani a Sansepolcro e in nome e per conto dell'asserito aggressore - dichiara l'avvocato Rondoni - debbo precisare quanto segue: innanzitutto, il sedicente aggredito, in compagnia di una signora, stava occupando l'intera sede della pubblica strada dei Banchetti con almeno cinque cani, tutti sprovvisti di guinzaglio, in violazione dell'Ordinanza del Ministero della Salute n. 70397 del 6 agosto 2013. Allorquando il mio assistito e' transitato con l'auto in mezzo ai cani, a velocita' peraltro ridottissima, stante anche il pessimo stato del fondo stradale, e' stato apostrofato in malo modo dall'uomo". 

"IL CONDUCENTE del veicolo - prosegue l'avvocato Rondoni - si e' fermato e, a tal punto, il signore in questione ha cercato di aprire lo sportello dal lato del guidatore (chiuso con sicura), sciorinando insieme un vasto repertorio di insulti. Il sedicente aggredito aggirava poi la vettura e, aperto lo sportello dal lato passeggero, si introduceva nell'abitacolo continuando a insultare. Nel contempo, la signora dava man forte con le invettive, cercando di aprile lo sportello dal lato guidatore. Il mio assistito invitava piu' volte - e inutilmente - il sedicente aggredito a uscire dall'auto, dopodiche' lo spingeva fuori con decisione. Segnalo che il comportamento dell'accompagnatore di cani configura i reati di violenza privata e di violazione di domicilio, ai quali e' ben lecito reagire anche fisicamente. Ho ricevuto mandato di preannunciare che il mio assistito si tutelera' nelle competenti sedi giudiziarie", conclude il legale del 29enne. Due verita' a confronto, quindi.

Notizie tratte da La Nazione

Inserita il : 18-08-2015 da wineuropa

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