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Altre notizie Occorrono ancora interventi al museo di Sansepolcro. La 'mappa' delle criticita'

Danni del sisma, ecco le opere incompiute

di CLAUDIO ROSELLI

PREVENZIONE da una parte, ristrutturazione dall'altra: su due filoni paralleli si è lavorato durante i 14 anni trascorsi da quella indimenticabile notte e ora rimangono gli ultimi imminenti tagli di nastro per chiudere il lungo capitolo. Il 26 novembre 2001, un forte terremoto di magnitudo 4.3 con epicentro nella zona di Formole a Pieve Santo Stefano svegliò di soprassalto la Valtiberina all'1.56: la terra tremò per quasi 4 secondi e si aprì l'inevitabile crisi sismica durata poi per oltre un mese. E anche i danni furono numerosi e ingenti a immobili pubblici, scolastici e privati nei 5 Comuni maggiormente colpiti, tanto più che si sommarono in qualche caso a quelli provocati dal precedente evento tellurico del 2 ottobre 1997 (magnitudo 4.1 ed epicentro nella zona di Sansepolcro), rendendo più elaborati gli interventi. Sul piano operativo, un capitolo celere è stato senza dubbio quello degli edifici religiosi: erano ben 64 quelli lesionati e sparsi in tutti e 7 i Comuni del comprensorio, comprese le stupende chiede di Baldignano e Sigliano che - trovandosi proprio nel cuore del fenomeno - subirono non poco le conseguenze del terremoto. Fin qui tutto bene: ora però è emerso che a Badia Tedalda vi sono seri problemi di stabilità acuitisi nell'ultimo anno e relativi alla chiesa di San Michele Arcangelo, quella della parte alta che conserva anche le terrecotte robbiane.
Per ciò che riguarda i principali edifici pubblici, iniziamo il giro dal capoluogo di vallata, Sansepolcro, dove in un lasso abbastanza breve tempo si è consumato il ritorno degli uffici comunali a palazzo Aggiunti prima e a Palazzo delle Laudi poi: era per l'esattezza il marzo del 2005 e anche le scosse del '97 avevano lasciato il loro segno.
PALAZZO Ducci-Del Rosso, sede della biblioteca, ha riaperto i battenti nell'aprile del 2012. Ad Anghiari, il risistemato Palazzo Pretorio è stato inaugurato il 13 novembre e fra poco tornerà a essere sede comunale a tutti gli effetti. Stesso discorso a Caprese Michelangelo per Palazzo Clusini, in cima al castello, riaperto al pubblico in ottobre come luogo espositivo e non più come residenza municipale. A Pieve Santo Stefano, una volta sistemate le scuole (erano state trasferite nei prefabbricati davanti al cimitero), il 19 dicembre si procederà con l'inaugurazione della rinnovata palestra della media «Tommasi Crudeli» e poi della Casa della Salute nei locali della residenza sanitaria assistita, che a sua volta era stata lesionata. A Badia Tedalda, consolidamento dell'edificio comunale e del ponte 8 Martiri. La prevenzione ha riguardato in particolare le scuole, che si sono adeguate alle nuove ferree disposizioni dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia: ricostruita la «Collodi» e consolidate la «De Amicis» e la sede del liceo scientifico a Sansepolcro, rimesse a posto anche le scuole di Pieve e Caprese, mentre Anghiari è in dirittura di arrivo per l'ultima della serie.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 26-11-2015 da wineuropa

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