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Altre di Cronaca Sansepolcro, preoccupa il possibile accorpamento

Distretto di zona, e' bagarre L'allarme dei sindacati: servizi sociosanitari a rischio

di CLAUDIO ROSELLI 
«SIAMO francamente preoccupati per il futuro del nostro distretto zonale: nell'immediato non dovrebbero esservi novità, ma è chiaro che con l'introduzione dell'area vasta lo scenario sia destinato a cambiare e anche in maniera sensibile». Sono le parole di Marcello Rossi, responsabile valtiberino del sindacato pensionati (Spi) di Cgil. È cronaca della scorsa settimana: i rappresentanti delle associazioni sindacali locali e provinciali dei pensionati di Cgil, Uil e Cisl si sono incontrati la settimana scorsa con il sindaco di Sansepolcro e presidente dell'Unione dei Comuni della Valtiberina Toscana, Daniela Frullani, per discutere sulle implicazioni legate alla nuova riorganizzazione dei servizi sociosanitari.
In particolare - come anticipato - la riunione si è occupata del ruolo centrale del distretto di zona, la relazione tra sociale e sanitario e la gestione integrata dei servizi del settore in base alla nuova legge regionale.
«IL RISCHIO al quale si va incontro - precisa Rossi - è che la Valtiberina possa essere accorpata con altre zone e che addirittura si vada alla definizione di distretto unico per l'intera provincia di Arezzo. Bene che ci andrà faremo copia con il Casentino, anche se al momento sono soltanto chiacchiere. Relativamente agli esiti del recente incontro, il Comune di Sansepolcro si è impegnato a fornirci un documento che stiamo aspettando». Ed ecco cosa ha dichiarato il sindaco Daniela Frullani: «La preoccupazione delle organizzazioni sindacali è condivisibile, perchè per noi il distretto sociosanitario della Valtiberina è un riferimento irrinunciabile e l'eventuale accorpamento con altri comprensori sarebbe deleterio per le caratteristiche stesse del nostro territorio, considerato a tutti gli effetti montano e pertanto svantaggiato. Caratteristiche molto diverse da quelle di Arezzo e di altre zone. Nel nostro caso, infatti, sarebbero penalizzati soprattutto gli utenti più deboli. L'appello è quindi chiaro: non ci private del distretto perché i suoi percorsi di assistenza e il lavoro di educazione e informazione all'utenza sono fondamentali, non dimenticando le conseguenze deleterie per chi dalle aree montane fosse costretto a recarsi ad Arezzo».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 27-11-2015 da wineuropa

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