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Cronaca La notizia rimbalza su Facebook. Una decina di casi all’anno

Bocconi avvelenati, scatta l'allarme. I vigili mettono i cartelli di allerta

ALLARME BOCCONI avvelenati lungo il Tevere. L'allerta rimbalza su internet, lanciato su Facebook dall'Associazione «Amici di Argo» e condiviso, al momento da oltre duecento persone. Dietro l'ennesima storia di avvelenamento di cani, probabilmente ad opera di tartufai o cacciatori. «La zona in questione - dice Gabriele Tacchia comandante della Polizia Municipale di Umbertide (che ha provveduto a tappezzare l'area interessata di avvisi) è quella della centralina elettrica sul Tevere e dintorni. Qui un cane ha addentato una tortora ed un fagiano già morti, sentendosi subito male. Il povero animale è stato curato da un veterinario del servizio Asl che ha provveduto a dare l'allarme al Comune».
DA QUI l'intervento, disposto per legge dal Ministero della Salute, della Polizia municipale che, in casi come questo, appone segnali di pericolo nelle zone interessate. «Questo accade - continua il comandante Tacchia - almeno una decina di volte l'anno. La più recente, prima di questa che ha interessato il Tevere, ha colpito il centro storico: nella zona di San Francesco si era verificata una morìa di gatti a causa di bocconi avvelenati. In genere però si tratta di casi attribuibili a cacciatori o tartufai che in questo modo tendono a difendere le proprie zone di interesse. Come nel caso specifico, avendo il cane mangiato due uccelli probabilmente avvelenati».
L'ALLARME e la protesta su Facebook è ovviamente forte e i commenti non si contano. C'è chi teme che l'avvelenamento possa aver riguardato anche altri animali: «In quella zona - dice una donna - la sera c è sempre un micio bianco che va a caccia. Sono già due sere che non lo vedo. Spero che non abbia fatto una brutta fine. Bisogna fare più controlli per quella strada sta diventando una discarica». Altri denunciano episodi analoghi: «La settimana scorsa un cane si è avvelenato nei boschi limitrofi;, è stata avvertita la Asl e consegnata carcassa di selvaggina sospetta per analisi».
Le denunce si accompagnano a tutto un florilegio di «maledizioni» contro gli avvelenatori, seguite da «Mi piace». La parola più gentile rivolta ai responsabili è «sadici» ed il resto, assai più pesante, lo si può immaginare. Diciamolo: offese del tutto meritate. Pa. Ip.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 04-02-2016 da wineuropa

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