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Altre notizie Il manager replica alle critiche mosse da Rsu e sindacati di categoria

Muzi Betti, il presidente Savelli "La riorganizzazione? Condivisa"

CITTA' DI CASTELLO - RISPEDISCE al mittente tutte le critiche mosse da Rsu e sindacati di categoria, il presidente di Muzi Betti, Marco Savelli (foto in basso), che spiega di aver "sempre condiviso e discusso il progetto della riorganizzazione della struttura con i dipendenti nei diversi tavoli". Il vertice del Cda dell'ente (foto grande), in un lungo documento, chiarisce: "Per stare al passo con i tempi e confermare la nostra buona nomea nell'ambito qualitativo assistenziale, in accordo preventivo con il Comune e la Asl Umbria 1, che piu' volte ha sollecitato l'operazione abbiamo realizzato un progetto che prevede la suddivisione dei reparti in medio-bassa assistenza ed alta assistenza, a cui seguira' una nuova certificazione della qualita', di cui l'ente gia' dispone, rivisitata alla luce dei cambiamenti in atto". 

LA RIORGANIZZAZIONE, secondo quanto evidenzia Savelli, "permettera' di concentrare meglio risorse ed energia su chi ha piu' bisogno uscendo quindi dal vecchio canone di assistenza generica ed indifferenziata, tipica del passato". Per quanto riguarda, invece, le opinioni dei sindacati e dalla Rsu, il presidente dice che "il tavolo sindacale non e' stato mai negato in nessun frangente o questione posta dai lavoratori e a piu' riprese ha potuto discutere ed esprimersi in merito, nonostante la legge mi consente una mera comunicazione direzionale del progetto". Sulla natura dei contratti dei dipendenti Savelli ricorda come la Muzi Betti sia stata la prima struttura in Umbria a rimanere azienda pubblica dei servizi alla persona e di non aver usufruito della strada privatistica, dopo la legge regionale del novembre 2014 che modifica le ex Ipab (istituto pubblico di assistenza e beneficenza). "In questa ottica - conclude il presidente - lavoriamo per migliorare le condizioni di una parte debolissima della societa', gli anziani non autosufficienti e i disabili gravi, e poniamo la stessa attenzione verso i nostri dipendenti o coadiuvanti nell'applicazione del contratto di lavoro, sperando di essere contraccambiati con impegno ed abnegazione, perche' crediamo che sia segno di civilta', di umanita' e progresso".

Notizie tratte da La nazione

Inserita il : 18-06-2016 da wineuropa

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