RA UNO dei sacerdoti più popolari, aveva insegnato nelle scuole a generazioni di ragazzi, la sua vita è stata dedicata al servizio e all'assistenza verso i più deboli, i disabili al centro d'accoglienza di Giove, gli anziani della Muzi Betti che ha guidato da presidente. Ora lo piange un'intera comunità. Città di Castello è in lutto per la morte di don Giuseppe Amantini, avvenuta ieri pomeriggio alle 14 all'età di 79 anni, dopo aver lottato con una lunga malattia. Don Giuseppe, parroco di San Martino in Giove era conosciuto da tutti.
E' STATA una figura di fondamentale importanza per la città. Amantini era nato a Lerchi il 17 maggio 1937, ed è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1963. É stato oltre che sacerdote, un apprezzato insegnante di materie letterarie, specializzato nel sostegno a portatori di handicap. Come parroco ha servito le comunità di Pieve di Saddi dal 1963 al 1973, Piosina dal 1973 al 2005 e Giove dal 1973 ad oggi. E' stato fondatore e direttore del «Centro accoglienza per disabili San Giovanni» che attualmente ha sede nella parrocchia di Giove e che nel tempo ha ospitato centinaia di ragazzi. In diocesi è stato responsabile per l'accoglienza dei disabili e membro del consiglio di amministrazione dell'Istituto diocesano per il sostentamento del clero. Ed è stato anche membro del consiglio di amministrazione della «Muzi-Betti» dal 1992, quindi presidente del 1997 al 2004. La camera ardente è stata allestita nella Chiesa del Seminario vescovile in via Pomerio San Girolamo, mentre i funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 a Giove, al Centro accoglienza San Giovanni, e sarà presieduta dal vescovo, monsignor Domenico Cancian. Anche il sindaco Luciano Bacchetta appresa la notizia, ha inviato una nota di cordoglio intepretando il sentore di tutta la città.
«CORDOGLIO e vicinanza alla famiglia, alla comunità religiosa, agli amici e ai tanti conoscenti per la scomparsa di don Giuseppe Amantini - ha detto il primo cittadino - figura storica dell'associazIonismo legato all'assistenza e solidarietà a disabili ed anziani. Un religioso che ha dato molto alla comunità dove ha operato a lungo, nelle parrocchie di Piosina e Giove, lasciando assieme al fratello don Nazzareno, scomparso qualche anno fa, un ricordo indelebile anche per la straordinaria umanità con cui fino all'ultimo istante della propria vita ha portato avanti i progetti e le iniziative in cui credeva».
Cristina Crisci
Carlo Stocchi