AVREBBE dovuto pagare oltre 50 mila euro a Equitalia, altrimenti avrebbe perso la casa entro un mese. Ma il giudice ha sospeso l'atto, salvando l'appartamento. La brutta avventura, iniziata il 9 maggio, ha visto protagonista un uomo che dopo la comunicazione da parte della società di riscossione, si è rivolto all'avvocato Pasquale Forciniti del foro di Perugia.
«SI TRATTAVA - ha detto il legale - di vecchissime contribuzioni previdenziali che, però, lui sosteneva di aver sempre pagato. Non solo, ma diceva di non aver mai ricevuto alcuna notifica, né di altri atto». L'avvocato si mette così all'opera, scoprendo che erano stati applicati tassi di interesse superiori per tre volte a quelli eventualmente dovuti, sanzioni sottostanti prescritte da anni e decadenze di tutti i tipi. «Ho subito presentato - ha aggiunto - un corposo ricorso in opposizione, depositandolo al tribunale del lavoro, insieme alla richiesta di una consulenza tecnica contabile per verificare la congruità degli interessi e chiedendo l'istanza immediata di sospensione del procedimento».
DOPO appena tre giorni, il giudice ha accettato le istanze del legale, bloccando l'evoluzione degli atti. «Il magistrato - ha concluso - si è reso conto degli enormi abusi perpetrati a danno dell'uomo. Il mio assistito, quando lo ha appreso, è scoppiato in un interminabile pianto di gioia, non riuscendo nemmeno a parlare dall'emozione». La casa è salva: a ottobre ci sarà l'udienza.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it