NOTIZIE LOCALI

Cronaca Sansepolcro: l'uomo le ha anche tagliato i vestiti prima di colpirla

Massacrata di botte dal convivente Giovane madre scappa e lo fa arrestare

di CLAUDIO ROSELLI  
HA RISCHIATO persino di morire dalle botte ripetute che il convivente le ha inferto, non risparmiandole nemmeno all'amica che era intervenuta in suo aiuto. Ma stavolta ha trovato la forza di scappare e, seppure seminuda, di recarsi a denunciarlo dai carabinieri, che lo hanno arrestato.
Una brutta storia consumatasi dentro le mura del centro storico di Sansepolcro, quale conseguenza di una situazione che ha in droga e disoccupazione la sua devastante miscela. I protagonisti sono un 28enne algerino, ovvero l'individuo finito in manette e una giovane di 26 anni, originaria di Città di Castello, separata e con un figlio nato da una precedente relazione; i due vivevano assieme dall'inizio dell'anno in un appartamento di via dei Trevigi, sul versante di Porta Fiorentina e da quel momento litigi e botte erano praticamente all'ordine del giorno.
PIÙ VOLTE, la donna ha portato addosso i segni di queste colluttazioni senza mai decidersi a raccontare le sue disavventure alle forze dell'ordine, ma la violenza perpetrata nella notte fra lunedì e martedì ha superato ogni limite: la tifernate era in auto assieme a un'amica di Citerna e l'algerino, prendendo come pretesto futili motivi, ha cominciato a metterle le mani addosso; inutile ogni tentativo di riportarlo alla calma da parte dell'amica, che le ha prese pure lei.
PER IMPEDIRE poi che chiamasse i carabinieri, l'uomo le aveva rubato il telefono cellulare e, per evitare che potesse scappare, le aveva tagliato con un paio di forbici tutti i suoi abiti, compresi quelli che indossava. Ciononostante, intorno alle 2.30 la 26enne è riuscita a fuggire in direzione della Tenenza, presentandosi ai militari dell'Arma con soltanto i jeans lacerati: aveva un occhio tumefatto, una vistosa ferita al naso e diverse ecchimosi. A questo punto i carabinieri hanno accompagnato la donna al al pronto soccorso, dove i sanitari hanno emesso una prognosi di 30 giorni, mentre a distanza di circa 4 ore il nordafricano è stato trovato in casa dalle forze dell'ordine, messo difronte alle sue responsabilità e rinchiuso nel carcere di Arezzo con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, rapina e lesioni personali.
Una brutta storia davvero, dunque, che fa emergere di nuovo il drammatico fenomeno della violenza sulle donne che, ogni giorno, fa salire il bilancio di episodi a volte tragici. In questo caso la donna si è salvata dal suo aguzzino ed ha avuto il coraggio di denunciare i soprusi che ormai andavano avanti da troppo tempo.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 23-06-2016 da wineuropa

Invia il tuo commento

Che Tempo Fara'