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Altre di Cronaca Il delitto Ma come, l'ho vista l'altra sera. E in tanti si stringono al fratello

Katia? No, non puo' essere morta cosi' Lo stupore della gente, il tam tam nei bar

LA NOTIZIA del ritrovamento del cadavere di Katia Dell'Omarino ha «fiaccato» la comunità di Sansepolcro più ancora del caldo opprimente che caratterizza queste giornate di luglio. «Ma come? L'avevo vista l'altra sera», oppure «Veniva spesso qui», o anche «Non è possibile, non ci credo»: questi i commenti delle attonite persone che la conoscevano e che in cuor loro vogliono scacciare ogni ipotesi di tragedia per attribuire le colpe alla fatalità. Anche se, fin dall'inizio la tesi del suicidio non è sembrata reggere; anzi, la realtà oggettiva ha condotto sempre più verso il delitto.
L'ennesimo su scala nazionale, dopo che in ambito locale gli ultimi anni sono stati caratterizzati in prevalenza da omicidi-suicidi.
Certamente, gli inquirenti passeranno al vaglio il tipo di vita condotto da questa 40enne che dimostrava qualcosa in meno della sua età e che - anche per il fatto stesso di risiedere a pochi metri dal confine, nel quartiere Riello - frequentava sia la sua città che la vicina San Giustino.
I SUOI AFFETTI più cari erano la madre e il fratello Paolo, anch'egli figura nota a Sansepolcro sia per la bontà e la disponibilità del carattere, sia per la professione di meccanico svolta in precedenza, prima di diventare autista di una ditta di autonoleggi con sede in città.
I bar e i pub erano i locali nei quali era più probabile incontrare Katia: in quelli della piazza di San Giustino, alla Dogana e anche in centro a Sansepolcro, ma non disdegnava assolutamente di recarsi in discoteca, dove amava talvolta mettersi in evidenza ballando.
SENZA ALCUN PIZZICO di civetteria o egocentrismo: semplicemente, perché le piacevano musica e ballo. Una persona allegra e spesso anche particolare nel modo di vestire, perché magari era più affezionata a questo o quel capo, ma senza dubbio vitale e soprattutto innocua. Un atteggiamento spontaneo e trasparente che la faceva benvolere da tutti e nessuno si tirava indietro quando aveva bisogno anche di un piccolo aiuto. Se pertanto venisse appurato che si sia trattato dell'ennesimo caso di femminicidio, sarebbe da pensare per quale assurdo motivo l'autore possa essersi accanito contro di lei.
«E' una notizia che lascia sgomenta un'intera città - questo il commento del nuovo sindaco biturgense, Mauro Cornioli - perché questa persona era comunque conosciuta da tanti. Non ci sono parole: speriamo soltanto che non sia vero quanto viene ipotizzato in sede investigativa».
Claudio Roselli

Inserita il : 13-07-2016 da wineuropa

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