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Altre notizie Oggi l'autopsia scioglie gli ultimi dubbi su come e' stata uccisa. Le telecamere

Delitto, ora i carabinieri scavano nella miriade di legami di Katia

NON SOLO gli assassini tornano sul luogo del delitto, almeno nei gialli di Agatha Christie. Lo fanno anche i medici legali quando hanno bisogno di schiarirsi le idee per l'autopsia. Ed è quello che succederà stamani, appunto, quando il dottor Marco Di Paolo, lo specialista dell'università di Pisa cui si è affidata il Pm Julia Maggiore, si presenterà al Ponte del Diavolo per guardare meglio nella scarpatella digradante sul torrente Afra in cui Katia Dell'Omarino è stata ritrovata martedì alle 9 di mattina, uccisa probabilmente fra mezzanotte e le quattro.
In quali circostanze e con quali strumenti dovrebbe dirlo oggi (almeno lo si spera) proprio l'autopsia di Di Paolo, che si porterà dietro anche una genetista di fiducia, capace di scovare tracce di Dna dell'assassino, se ce ne sono sotto forma di sangue, saliva, sudore e persino capelli. La Tac effettuata giovedì nell'obitorio del San Donato, dove il corpo è stato portato, ha già rivelato che non ci sono segni di proiettili nè tantomeno di fori d'uscita. Tutto lascia pensare a un corpo contundente che ha aperto una larga ferita lacero-contusa fra la fronte e l'orecchio. Quale toccherà al medico legale dirlo. E già questo potrebbe dire qualcosa in più sul delitto. Perchè un bastone trovato sul posto parla di un delitto d'impeto puro, un martello o un piccone, che non si trovano in riva a un fiume, sono già l'indizio di qualcosa di più meditato.
Intanto i carabinieri di Sansepolcro, alla cui guida è rientrato iltenente Antonio Grella, e quelli del reparto operativo continuano il loro paziente lavoro di scavo.
TUTT'ALTRO che facile perchè Katia intratteneva legami con una miriade di persone fra Sansepolcro e l'Alto Tevere umbro. Orientarsi in questa selva non sarà semplice. Anche perchè la donna non era quel che si dice un'appassionata di social network: non aveva whatsapp, non aveva neppure un profilo su Facebook. Bisogna tornare insomma ai metodi più tradizionali d'indagine, serve uno screening completo di amicizie e contatti, nella speranza che serva ad afferrare un filo da dipanare poi fino all'assassino.
IL CUI VOLTO si cerca di rintracciare anche ricorrendo alle telecamere presenti nella zona. I carabinieri ieri si sono presentati nella farmacia che sta all'imbocco della strada per il Ponte del Diavolo e l'eremo di Monte Casale ma solo per scoprire che gli occhi elettronici sono orientati solo verso l'intero. Una mano potrebbero darla le telecamere del vicino ospedale che si trova a meno di un chilometro dal luogo del delitto, ma tutto è un po' appeso oltre che alla pazienza a una bella dose di fortuna. E' un giallo come in Valtiberina non se ne erano mai visti, la soluzione non è ancora dietro l'angolo.
Salvatore Mannino
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 16-07-2016 da wineuropa

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