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Cronaca Katia lo frequentava: e' sposato?

L'assassino abita qui. Ma dai tabulati ancora poche tracce rilevanti

di FABRIZIO PALADINO  
L'ASSASSINO è di queste parti. Chi ha ucciso Katia Dell'Omarino non solo frequentava la giovane, ma - secondo le prime risultanze investigative - non ci sono dubbi sul fatto che l'anonimo omicida risieda tra Sansepolcro e San Giustino e che, soprattutto, conosce bene il luogo dove la quarantenne biturgense è stata ritrovata martedì mattina, al Ponte del Diavolo, sulle colline di Sansepolcro, a un chilometro esatto dalla Tiberina. Lì Katia sarebbe stata uccisa e poi lasciata nella scarpata. Le indagini si preannunciano lunghe e molto laboriose. In queste ultime ore i carabinieri della locale Tenenza stanno verificando dettagliatamente i tabulati telefonici dai quali al momento non emergono, sempre secondo fonti investigative, elementi definiti interessanti. Nessun riscontro, almeno per ora, pure dalle telecamere di videosorveglianza di alcuni privati nella strada che porta al luogo del delitto.
Katia era poco «social», nel senso che non usava Facebook, Whatsapp e soprattutto non aveva nel cellulare nemmeno una rubrica telefonica con numeri memorizzati.
I CARABINIERI hanno sentito almeno una ventina di persone che, nei giorni precedenti all'omicidio, sarebbero entrati in contatto con la quarantenne. Solo sentiti, appunto: nei confronti di un paio di loro, sarebbero stati approfonditi i riscontri, ma senza l'esito sperato. Non solo: i militari guidati dal tenente Luigi Grella hanno pure raccolto alcune testimonianze, in particolar modo quelle degli amici del bar di Selci dove Katia, nel fine settimana, era solita andare e trascorrere alcune ore. Dai racconti di questi giovani emergono altri importanti particolari: nelle ultime settimane, secondo loro, Katia si era invaghita di un uomo, intorno ai 50 anni, sposato e probabilmente di Sansepolcro - come lei stessa aveva fatto intendere - che però la faceva infuriare. Lui, infatti, negli ultimi tempi non le rispondeva al telefono, nonostante la sua insistenza nel contattarlo. La sensazione è che l'individuo avesse una vita privata un po' complicata e che quindi non poteva liberamente vedere la Dell'Omarino.
«QUALCHE settimana fa - ha detto ieri uno dei frequentatori del bar di Selci, presenza fissa del locale - le abbiamo chiesto se finalmente era riuscita a parlare col ‘suo' uomo, visto che era un po' nervosa ultimamente. Lei ha detto: sì, alla fine ci sono riuscita, ma ora sono guai...». Una frase inquietante, insomma, pur se agli stessi carabinieri - proprio sulla base delle verifiche dei tabulati - non risultano elementi definiti «interessanti»: come un numero ripetuto ossessivamente tante volte.
Intanto i familiari, la madre Rita e il fratello Paolo, vogliono sapere quando potranno dare l'ultimo saluto alla loro congiunta. Si attende la decisione del Pm Julia Maggiore sulla riconsegna del corpo ai familiari dopo l'autopsia che si è svolta sabato e che ha rivelato come la povera ragazza è stata uccisa con violenza inaudita e accanimento, con l'assassino probabilmente in preda a un raptus.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 19-07-2016 da wineuropa

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