HA PROVATO a fuggire dopo aver rubato alcune bottiglie di superalcolici in un supermercato e spintonato violentemente un commesso. Ma all'uscita un quarantenne di nazionalità moldava ha trovato un'amara sorpresa: gli agenti della polizia del commissariato tifernate, che lo hanno arrestato per furto aggravato. È finita così l'avventura dello straniero arrivato, probabilmente con un complice, dalla periferia romana in Altotevere sicuro di poter agire indisturbato.
L'UOMO, clandestino e con numerosi precedenti penali alle spalle, sarebbe arrivato nel comune umbro di prima mattina e dopo aver perlustrato la zona, ha concentrato l'attenzione verso un supermercato, situato a due passi dal centro storico. Dopo qualche minuto è entrato e ha messo in pratica la sua specialità:il furto, nonostante i diversi arresti e le numerose denunce. Lo straniero è entrato all'interno del locale, come un semplice cliente e dopo aver riempito un piccolo carrello con alcuni alimenti, ha nascosto negli ampi pantaloni tre bottiglie di liquore. Il quarantenne, approfittando della distrazione di una cassiera, si è precipitato verso l'uscita, cercando di fuggire. Uno dei responsabili del supermarket ha provato a inseguirlo ma è stato violentemente spintonato. La commessa, nel frattempo, ha chiamato il commissariato spiegando cosa stesse accadendo e nel giro di pochi minuti due pattuglie della «volante» sono arrivati sul posto. Il moldavo è stato subito avvistato e fermato, ritrovando anche le bottiglie nascoste. A questo punto sono scattate le manette per lo straniero, che è stato già giudicato per direttissima: l'uomo è stato scarcerato, con obbligo di firma a Roma, in attesa di rimpatrio.
NEL FRATTEMPO le indagini proseguono: secondo gli uomini del commissariato, coordinati dal vice questore aggiunto Marco Tangorra, l'uomo potrebbe essere l'autore di furto avvenuto qualche settimana fa sempre all'interno dello stesso supermercato. Gli agenti stanno controllando le riprese effettuate dalle telecamere interne all'attività commerciale.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it