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Cronaca Una traccia dalle analisi del dna? A giorni i risultati delle analisi

Katia, cento persone sotto torchio. Ma il delitto e' avvolto nel mistero

di CLAUDIO ROSELLI  
VICINI all'identificazione dell'assassino di Katia? Alla Tenenza dei carabinieri di Sansepolcro, che lavora giorno e notte senza tregua, prevale l'ottimismo sulla possibilità di risolvere il caso in tempi ragionevolmente brevi, sulla base magari di indizi o di elementi che ora sono tenuti sotto rigoroso riserbo. Dna è la sigla chiave di questo delitto, sempre ammesso che riesca a dipanare una matassa a oggi intricata, come sottolineato dagli stessi carabinieri supportati dai colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale e dalla Procura.
NON SI SBILANCIA l'avvocato Anna Boncompagni, legale della famiglia Dell'Omarino: «E' chiaro che i risultati acquisiti saranno destinati a restringere la rosa dei sospettati - precisa - ma ciò potrebbe non bastare per arrivare all'identificazione del responsabile. Al momento, più ipotesi restano in piedi, tutte meritevoli di considerazione o quantomeno da non accantonare». Anche quella secondo cui al momento dell'uccisione potrebbe esservi stata una seconda persona in compagnia dell'assassino? Meno probabile, secondo gli inquirenti.
Katia come Yara Gambirasio. Qualcuno, giovedì pomeriggio nello studio di Rai Uno durante il collegamento di «Estate in Diretta» con il «Ponte del Diavolo», ha evidenziato rivolti similari nei due casi, ma con una differenza sostanziale già riportata: a Sansepolcro, le telecamere della videosorveglianza non funzionano, per cui l'assassino ha beneficiato quella notte di un ostacolo in meno. Già, l'assassino: questo misterioso «signore» si porta sulla coscienza da 11 giorni il peso di un delitto ma i carabinieri potrebbero stringere il cerchio. Per ora, l'intenso lavoro di indagine ha portato una settantina di persone nei locali della Tenenza ma il numero è destinato a salire e a superare i cento, essendo molteplici le conoscenze di Katia. Tutti sono stati interrogati dai militari in attesa che dall'autopsia possa spuntare un profilo genetico.
INTANTO, la salma resta ancora a disposizione del pm Julia Maggiore e per quanto riguarda la riconsegna ai familiari, con successivo funerale, se ne riparlerà la prossima settimana. «La madre è ancora ospitata dall'altro figlio e dalla nuora - dice di nuovo l'avvocato Boncompagni - anche per tenerla lontano dal tam tam mediatico di questi giorni. Anche il fratello e la cognata hanno scelto la strada della riservatezza, lontano dalle telecamere ma uniti nel loro profondo dolore e senza capacitarsi di come una persona abbia potuto infierire con tanta brutalità nei confronti di Katia».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 23-07-2016 da wineuropa

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