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Cronaca Dal dna le prime risposte. Colpita col tubolare per svitare i bulloni

Ha fatto sesso col suo assassino. Cosi' la notte dell'omicidio di Katia

di SALVATORE MANNINO  
e SERGIO ROSSI  
HA AVUTO un rapporto sessuale con l'assassino. Col passare dei giorni, e con il supporto delle analisi scientifiche, si ricostruisce poco a poco la notte dell'omicidio di Katia Dell'Omarino. E la prova del rapporto, se completo o parziale non siamo in grado di dire, sta nel dna isolato nel reperto attualmente sotto esame di laboratorio: si tratta di liquido seminale e questo stabilisce intanto in modo certo che la mano assassina è stata quella di un uomo. Lo stesso che ha poi infierito su Katia, l'ha uccisa e l'ha infine gettata sul greto nei pressi del ponte del Diavolo.
L'ARMA USATA per il delitto non è acuminata ma arrotondata, potrebbe dunque trattarsi del tubolare che si trova nelle auto e che viene usato per girare i bulloni delle ruote. Se lo scenario venisse confermato, potrebbe indicare un delitto d'impeto, portato a compimento con un oggetto che già si trovava nella macchina e dunque capitato fra le mani dell'omicida. Ipotizzabile, ma è solo una supposizione, che dopo il rapporto sessuale ci sia stata una lite fra Katia e il suo accompagnatore, degenerata purtroppo in qualcosa di molto peggio.
Intanto la mappatura del dna di Ignoto 1, recuperato sul corpo di Katia, sarebbe quasi completa e una volta chiusa l'operazione si potrà iniziare con la comparazione con il Dna raccolto in una cerchia ristretta di persone, quelle che con Katia possono avere avuto contatti nella notte dell'omicidio. La speranza degli inquirenti è che l'indagine forense possa dunque dare un contributo fondamentale nella ricerca del colpevole, certamente residente in un'area circoscritta e compresa fra Sansepolcro, San Giustino Umbro e Selci Lama.
DI PARI PASSO va avanti la febbrile attività sul campo dei carabinieri della Tenenza di Sansepolcro che il territorio lo conoscono alla perfezione e sanno dunque in che modo operare. Le persone interrogate sono ormai assai più di cento e anche ieri in tanti sono stati ascoltati in caserma, ognuno con il suo contributo di verità.
La sensazione è che gli inquirenti, supportati dal pubblico ministero Julia Maggiore che coordina le indagini, abbiano fiutato la pista giusta. Si respira ottimismo sulla soluzione del caso anche se ufficialmente nulla trapela. Ma gli elementi raccolti, e le analisi sul dna che comtemporaneamente vengono svolte in laboratorio dalla genetista Spinetti, autorizzano a pensare che l'assassino abbia i giorni contati, anche se è ancora il caso di sbilanciarsi troppo. Intanto oggi l'avvocato di Katia, Anna Boncompagni, sarà ad Arezzo per incontrare il pm Maggiore che potrebbe concedere a breve il nulla osta per la sepoltura.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 26-07-2016 da wineuropa

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