«VOGLIAMO partecipare alla riunione in Regione sulla moschea». La vicenda del Centro culturale islamico di Umbertide, già finita al centro di un consiglio comunale nei mesi scorsi, torna nuovamente d'attualità a Città di Castello. Il capoluogo tifernate non è sordo alla polemica che sta montando attorno alla costruzione della moschea e il prossimo consiglio tornerà ancora ad affrontare l'argomento. Come? In un ordine del giorno presentato dal capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini viene chiesto al sindaco Luciano Bacchetta di impegnarsi col presidente della Terza Commissione della Regione «per partecipare alla riunione sulla realizzazione della moschea e verificare se sono stati presi in considerazione gli impatti che l'apertura del luogo religioso avrà sul territorio, Città di Castello compreso».
IL RIFERIMENTO è a una riunione della terza commissione regionale a cui sono stati convocati gli attuali e i precedenti amministratori umbertidesi. A inoltrare questa proposta è Sassolini che già aveva sollevato la questione in passato e che ora torna a chiedere informazioni. In primis «sui flussi migratori che si prevedono a seguito dell'apertura della moschea e se esistono studi; sarebbe interessante sapere - dice ancora Sassolini - se vi è stato già un accordo con le forze dell'ordine per evitare infiltrazioni di estremisti islamici e se sono stati controllati i flussi di denaro pagati al Comune di Umbertide». Il capogruppo di FI chiede infine «se è stata verificata la possibilità, attraverso la Prefettura, che i sermoni degli imam si svolgano in lingua italiana. Quella della moschea è una problematica complessa - conclude - e fa riferimento al cambiamento culturale e sociale che si innescherà dopo la realizzazione e l'entrata in funzione. Il far finta di niente non può che peggiorare la già difficile integrazione».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it