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Altre di Cronaca Il giallo di Katia, verso le 300 persone sentite dai carabinieri

SANSEPOLCRO OLTRE LA META’ DEI NOMI E’ STATA TROVATA NEI «POST IT» DELLA DONNA. IL CERCHIO TORNA AD ALLARGARSI

SONO saliti a 300 gli individui sentiti dai carabinieri della Tenenza di Sansepolcro nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Katia Dell'Omarino. Di questi, poco meno della metà sono coloro i cui nomi compaiono per iscritto nei vari biglietti e bigliettini lasciati dalla 40enne. A questo proposito, si è parlato a più riprese di un'agenda che la vittima avrebbe posseduto; in realtà, questa agenda intesa come tale non sarebbe mai esistita: soltanto una infinita serie di «memo» o «post it» nei quali erano riportati nome, cognome e recapito telefonico della persona con la quale Katia era in contatto. La maggioranza dei pezzi cartacei (un centinaio) è stata ritrovata fra gli effetti della donna, mentre a scoprire la restante quarantina di biglietti sono stati i familiari nel risistemare la camera da letto della casa di Katia nel quartiere Riello, a sud della città.
E I 160 che mancano per arrivare a 300? A essi i carabinieri sono risaliti attraverso i tabulati telefonici; da sottolineare che queste persone sono state tutte sentite dai militari dell'Arma. Dunque, l'ampio ventaglio di persone che avevano avuto a che fare con Katia Dell'Omarino è stato tutto passato al vaglio. Attenzione, però: l'assassino potrebbe anche non figurare sui bigliettini né sui tabulati telefonici. E' un'ipotesi che gli inquirenti non escludono, come potrebbe non essere esclusa la possibilità che il profilo genetico individuato con il dna (il famoso «Ignoto 1», uomo europeo) benga nuovamente sottoposto ad altre comparazioni.
IL GIALLO dell'estate 2016 sembrerebbe farsi sempre più intricato con il passare delle settimane: nuovi particolari emergono di volta in volta ma soprattutto si allarga sempre più il ventaglio delle frequentazioni di Katia, il che non contribuisce a restringere il cerchio degli indagati. La notte della tragedia ha da una parte una dinamica dei fatti che pare aver seguito una precisa logica (da capire se l'autore del delitto possa aver infierito su di lei quando era già morta) e dall'altra si porta appresso ancora diversi misteri. Di sicuro, l'occhio funzionante della telecamera avrebbe potuto dare una mano anche determinante, ma così non è stato e allora il lavoro di ricostruzione consiglia di adoperare tanta pazienza.
c.r.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 24-08-2016 da wineuropa

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