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Cronaca Delitto di Katia: domani possibile la visita anche dei genitori

Gli avvocati in carcere da Piter. Presto il racconto della sua verità?

di FABRIZIO PALADINO  
- SANSEPOLCRO -    
DOPO OTTO giorni dal suo arresto, Piter Polverini domani incontrerà di nuovo i suoi avvocati in carcere per un summit dove verrà analizzata a fondo l'ordinanza del Gip e affrontato l'argomento della strategia processuale.
Alla casa circondariale di San Benedetto ad Arezzo, sempre domani, potrebbero arrivare anche il padre del ragazzo, Bruno, e la compagna di quest'ultimo, Patrizia, che - di fatto - è stata come una seconda madre per il ventiquattrenne sangiustinese dopo la morte della mamma quando il giovane era in tenera età.
In questa delicata fase gli avvocati Mario Cherubini e la collega Roberta Blasi faranno il punto sul caso di Piter, arrestato venerdì scorso dai carabinieri della Tenenza di Sansepolcro e quelli del Nucleo investigativo di Arezzo con l'accusa di aver ucciso la quarantenne biturgense Katia dell'Omarino. Dopo aver studiato a fondo quello che gli inquirenti contestano all'indagato, durante la prossima settimana Piter - in accordo con i suoi legali - potrebbe raccontare davanti al giudice la propria verità su quel che accadde in riva al torrente Afra nella notte tra l'11 e il 12 luglio.
Mentre c'è attesa per l'appuntamento di lunedì in Procura ad Arezzo quando avrà luogo il conferimento dell'incarico alla genetista, dottoressa Isabella Spinetti, per l'accertamento tecnico non ripetibile sul materiale biologico ritrovato all'interno della Nissan del giovane di San Giustino.
VERRÀ POI VALUTATA l'eventuale compatibilità col Dna di Katia e le tracce emerse nel martello che lo stesso ventiquattrenne ha fatto ritrovare sulle sponde del fiume Tevere, tra San Giustino e Pistrino, nel piccolo asciugamano e in un altro reperto ancora non meglio specificato dagli inquirenti. L'esperta dovrà verificare la presenza di materiale biologico della quarantenne all'interno del veicolo in uso all'indagato.
L'inchiesta deve ancora fare luce sul movente del delitto: perchè l'assassino si è accanito con ferocia sulla vittima? Attualmente il giudice contesta a Piter l'omicidio volontario, pertanto non sono escluse successivamente le aggravanti in base agli accertamenti portati avanti dagli inquirenti.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 23-09-2016 da wineuropa

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