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Politica SANSEPOLCRO POLEMICA AL CONVEGNO DI PROGETTO VALTIBERINA

A cosa serve il secondo ponte sul Tevere? Il finanziamento copre soltanto una parte

A COSA SERVE realizzare il secondo ponte sul Tevere se poi il finanziamento arriva fino al sottopassaggio della E45? È soltanto uno fra gli aspetti evidenziati nel convegno di sabato mattina al centro congressi «La Fortezza» di Sansepolcro su organizzazione dell'associazione Progetto Valtiberina, che per l'occasione ha messo in moto tre dei suoi gruppi tematici: tutela del territorio, ambiente e qualità della città. «Opportunità, contradizioni e alternative» era il sottotitolo abbinato con l'argomento. Dopo il saluto di Massimo Mercati, presidente dell'associazione, sono intervenuti il vice, Luciano Cimbolini, David Gori e Stefano Farinelli. «Un'occasione di dibattito che deve servire non per criticare, ma per riflettere - ha detto il dottor Cimbolini - trattandosi dell'investimento più qualificante in vallata, che ammonta a quasi 4 milioni di euro». Tornando all'implicazione di apertura, manca di fatto una viabilità di uscita, nel senso che i soldi stanziati coprono i lavori lungo la strada dei Banchetti soltanto per una parte; il restante tratto di circa un chilometro dal sottopassaggio fino alla circonvallazione di via Bartolomeo della Gatta è sprovvisto di copertura economica.

E ALLORA? Una carreggiata ampia fino al piccolo tunnel e poi si torna all'improvviso alla stradina? Ergo: il Comune deve reperire le risorse per far fronte a questo handicap. «Crediamo che sia impensabile iniziare i lavori di costruzione del ponte senza aver sbloccato questa situazione - ha sottolineato il dottor Cimbolini - perché vi sono alcune abitazioni a ridosso della strada e quindi anche il progetto deve tenerne conto, non dimenticando le questioni burocratiche legate a espropri e ad altre operazioni. Un pezzo di strada che non può non andare di pari passo con i lavori del ponte. In merito a quest'ultimo, possiamo affermare che avremmo potuto scegliere un'ubicazione diversa, però prendiamo atto delle precise disposizioni della Regione, anche se la sua posizione ci pare eccessivamente rigida: attenersi a quelle indicazioni va bene, ma non avere la possibilità di ritoccare di nemmeno un'inezia il progetto non è giusto». La collocazione e la funzione del secondo ponte in relazione alla viabilità cittadina è l'altra questione presa in considerazione: una volta arrivati alla circonvallazione, che in quel punto verrà dotata di rotatoria, i tre sbocchi conducono ad altrettante rotatorie già presenti: quella delle Forche, quella di Porta del Ponte accanto al passaggio a livello e quella di San Paolo. Comegarantire un traffico più scorrevole? Altro risvolto: il secondo ponte è riservato alla viabilità locale e non potrà essere percorso da autoarticolati, salvo una quota minima del 5%.
Claudio Roselli
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

 

Inserita il : 26-10-2016 da wineuropa

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