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Cronaca Sansepolcro, il legale della famiglia: abbiamo un colpevole al 99%

Katia, altri dieci giorni per la perizia. Nuovi accertamenti dalla genetista

di CLAUDIO ROSELLI
L'ATTESA si allunga di un altro pò di tempo. Si è infatti presa ulteriori dieci giorni la dottoressa Isabella Spinetti prima di consegnare la perizia che dovrebbe fare luce al 100% - e quindi risolvere definitivamente - il caso dell'omicidio di Katia Dell'Omarino, la donna ritrovata cadavere nelle vicinanze del greto del torrente Afra a Sansepolcro la mattina del 12 luglio scorso, dopo essere stata barbaramente uccisa nel corso della notte. La genetista dell'Università di Pisa ha chiesto dunque una proroga supplementare che il Pm Julia Maggiore ha concesso, per cui il termine ultimo diventa ora quelle delle 12 di lunedì prossimo, 5 dicembre. Non si conoscono i motivi alla base del rinvio, nè la stessa dottoressa Spinetti è tenuta a giustificare la sua volontà, a meno che ovviamente i tempi non si dilatino con una certa consistenza; a quel punto, sarebbe il pm a chiedere lumi in proposito. Può essere facile intuire il perché di questo slittamento, trattandosi senza dubbio della documentazione destinata a inchiodare il 24enne Piter Polverini di San Giustino davanti alle sue responsabilità sulla prematura morte della donna biturgense. L'avvocato Anna Boncompagni, legale della famiglia Dell'Omarino, prende atto della situazione non ancora ufficiale e si limita a dichiarare: «Anche se indagini e analisi conducono in una direzione ben precisa, tutto sarà chiaro soltanto quando avrò visto apposto il ‘nero su bianco', con tanto di firma. Al momento attuale, abbiamo ‘solo' un colpevole al 99%, o presunto colpevole e il quadro probatorio emerso è tale da eliminare qualsiasi coinvolgimento da parte di altre persone».
INSOMMA, la posizione di Piter Polverini - in carcere dallo scorso 16 settembre - è più che fragile: intanto, nelle tracce di sangue rinvenute e analizzate nel laboratorio vi sarebbe proprio il dna della vittima e, come si ricorderà, era stato lo stesso Piter, il giorno dell'arresto, a indicare il luogo nel quale aveva gettato il martello adoperato per infierire su di lei. Tracce ematiche anche sui sedili della Nissan che quella sera guidava e controriprova fornita dal bulbo pilifero ritrovato sul corpo di Katia, che sembra appartenere proprio al ragazzo. Insomma, assai più dei classici indizi che formano una prova, ma al momento nessun verdetto può essere anticipato, perché la perizia non è ancora nelle mani del pm. Lunedì scorso era il 28 novembre, giorno nel quale Katia Dell'Omarino avrebbe compiuto 40 anni esatti; la madre Rita, il fratello Paolo e la cognata Marcella l'hanno voluta ricordare con una funzione religiosa tenutasi in una chiesa della città della quale anche oggi, a celebrazione avvenuta, non vogliono fare il nome per salvaguardare fino infondo i crismi di intimità familiare, mentre la loro Katia riposa da 4 mesi al cimitero del Trebbio, accanto alla tomba del padre Pasquale.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 01-12-2016 da wineuropa

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