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Altre notizie Sansepolcro, scioperano gli studenti del Pacioli. Il caso liceo artistico

Terremoto, la paura corre a scuola. Ed e' bagarre sulla sicurezza sismica

di CLAUDIO ROSELLI
UNA FORMA di sciopero a tutti gli effetti, quella messa in atto ieri mattina dagli studenti dell'istituto tecnico commerciale «Fra Luca Pacioli» di Sansepolcro a seguito delle forti scosse propagatesi mercoledì mattina dalla zona di Amatrice (epicentro del sisma del 24 agosto) anche in Valtiberina, con conseguente ordinanza di chiusura generale, a scopo precauzionale, dei vari plessi cittadini intorno alle 11,30. Nell'edificio dell'ex seminario, la paura è stata tanta: qualche giovane ha pure pianto nel sentir tremare il pavimento sotto i piedi e pare che anche per l'uscita anticipata - prima dell'ordinanza che l'ha imposta - non tutti i docenti fossero d'accordo. Di qui, sarebbe originata la decisione di disertare le aule, per lanciare evidentemente un chiaro segnale: in caso di terremoto piuttosto violento, quel palazzo non garantirebbe la sicurezza.
«Ho in effetti notato che al tecnico commerciale la stragrande maggioranza degli studenti era assente - ha dichiarato il professor Claudio Tomoli, dirigente del liceo ‘Città di Piero' - ma per ciò che mi riguarda non esiste una motivazione ufficiale, nel senso che non vi è stata alcuna persona o referente che sia venuto da me per darmi una spiegazione in proposito».
Lo stesso professor Tomoli aveva riferito dell'accurato sopralluogo compiuto dai dirigenti assieme ai tecnici di Comune e Provincia nella tarda mattinata dell'altro ieri, con il risultato che da nessuna parte era stata riscontrata la benchè minima lesione. Stavolta è insomma andata bene (anche perché l'intensità del movimento tellurico qui è stata nettamente bassa), ma i problemi di sicurezza rimangono in piedi, soprattutto per gli edifici che ospitano due istituti medi superiori, dal momento che le sedi fisiche delle scuole dell'obbligo sono a posto, così come quella del liceo scientifico al Campaccio, risistemata a dovere e inaugurata anch'essa nell'autunno del 2015.
I PUNTI interrogativi rimangono allora l'istituto tecnico commerciale «Fra Luca Pacioli», nel complesso dell'ex seminario in via Piero della Francesca e il liceo artistico «Giovagnoli», dislocato nei vani che fino a pochi decenni fa appartenevano al convento annesso alla chiesa di San Francesco. Due storici edifici che stanno alimentando polemiche proprio a livello di sicurezza: prova ne sia che, a più riprese, genitori e studenti hanno cercato di richiamare l'attenzione sulle rispettive situazioni anche attraverso la costituzione di comitati; d'altronde, fra studenti, insegnanti e personale delle scuola vi gravitano in totale circa 600 persone. E c'è un'altra implicazione di carattere economico; a quanto risulta, la Provincia di Arezzo pagherebbe ogni anno alla Diocesi, proprietaria di entrambi gli immobili, una sostanziosa quota di affitti: quasi 165mila euro per il tecnico commerciale e quasi 50mila euro per li liceo artistico. A maggior ragione, quindi, sarebbe il caso di realizzare un accurato intervento.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 20-01-2017 da wineuropa

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