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Cronaca A processo il 17 marzo con rito abbreviato. La linea della difesa

Katia, negata la perizia sull'omicida Piter in aula: poi il sorriso ai genitori

di FABRIZIO PALADINO   
- AREZZO -  
NIENTE perizia psichiatrica per Piter Polverini che ora in primo grado rischia una pena superiore ai 20 anni. Il Gup del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli ha infatti respinto l'istanza dei difensori del giovane di San Giustino umbro accusato di aver ucciso sette mesi fa la quarantenne Katia Dell'Omarino. Contestualmente, il giudice - durante l'udienza di ieri al tribunale ad Arezzo - ha fissato per il 17 marzo il processo con rito abbreviato «secco» che vede imputato il venticinquenne accusato dell'omicidio volontario della biturgense trovata morta, con la testa fracassata, lungo il torrente Afra la mattina del 12 luglio. In quell'occasione, dopo il dibattimento, si potrebbe già avere la sentenza. Peraltro lo stesso Gup ha contestato a Piter l'aggravante della «minorata difesa» (rendendo più severo il capo d'imputazione), ritenendo inoltre «non rilevante» il contenuto dell'esame al quale il ragazzo è stato sottoposto durante le scorse settimane da un esperto nominato dai suoi difensori, gli avvocati Piero Melani Graverini e Mario Cherubini, i quali avevano appunto chiesto il rito abbreviato condizionato dalla perizia. «Noi procederemo comunque con il nostro consulente - ha detto l'avvocato Melani Graverini al termine dell'udienza - produrremo i risultati della perizia in aula il 17 marzo. Piter? E' tranquillo - ha aggiunto - consapevole del percorso processuale che deve affrontare».
IL GIOVANE sangiustinese è arrivato intorno alle 8,45 proveniente dal carcere. Barba curata, giacca blu, calzoni chiari, scarpe da ginnastica bianche, occhiali da vista. Ha ostentato una certa tranquillità fino a quando non è salito nuovamente sul furgone della Polizia Penitenziaria intorno alle 11 per far ritorno in cella. Prima ha preso parte all'udienza. Dopo una pausa di circa un'ora, ecco la decisione: niente perizia, rito «secco», col pm Julia Maggiore che ha integrato il capo di imputazione in «omicidio volontario con l'aggravante della minorata difesa». All'uscita dall'aula, un cenno di saluto con la mano con tanto di sorriso da parte del venticinquenne al padre Bruno e alla madre Patrizia. Piter è apparso fisicamente più o meno come sette mesi fa, quando fu arrestato all'alba dai carabinieri nella sua abitazione di San Giustino. Oltre ai genitori di lui, era presente anche la cognata di Katia, Marcella Del Siena.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 25-02-2017 da wineuropa

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