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Cronaca ANGHIARI DUE CINQUANTENNI ARETINI INDIVIDUATI DAI CARABINIERI FORESTALI NELLA ZONA DI UPACCHI. SCATTA IL SEQUESTRO

Giravano per le campagne con un machete: denunciati

GIRAVANO con oggetti proibiti dentro il veicolo senza giustificarne il possesso: così due amici di 55 e 51 anni, entrambi di Arezzo, sono stati denunciati dalla Stazione Carabinieri Forestali di Sansepolcro, che li ha pizzicati nella tarda mattinata di qualche giorno fa nelle campagne di Upacchi, ridente località del territorio di Anghiari compresa fra la frazione di Toppole e l'Alpe di Poti. Durante un normale controllo eseguito in una strada bianca di competenza comunale, la pattuglia in servizio ha fermato il quad dove si trovavano i due e, dopo aver rilevato le generalità, i militari hanno proceduto con l'ispezione del mezzo. Aprendo il relativo baule, è saltato fuori l'impensabile: cesoie ad azione manuale lunghe 60 centimetri, una mazza da 4 chilogrammi con il manico di 70 centimetri, un machete con lama di 35 centimetri e impugnatura di 15 e un pugnale con 15 centimetri di lama e 12 di manico, tutti immediatamente sequestrati.
IN BASE alla legge numero 100/75 e al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, si tratta di arnesi dei quali è vietata la detenzione in un luogo pubblico. Per la precisione, i due avevano al seguito anche una motosega, che però non è stata posta sotto sequestro. Alla precisa domanda dei Carabinieri Forestali su cosa stessero facendo a quell'ora e in quel luogo, i due individui hanno risposto che si trovavano sul posto per una escursione e questa spiegazione, apparsa fin troppo «generica», è costata loro il deferimento all'autorità competente, perché con attrezzi del genere - che verranno ora confiscati - è possibile fare di tutto, dal taglio delle catene ad altre operazioni senza dubbio poco lecite.
Al di là di ciò, comunque, resta il fatto che in quella determinata circostanza non avrebbero dovuto nemmeno averli appresso, ragion per cui si parla nei loro confronti di «porto senza giustificato motivo di oggetti atti a offendere»; un reato, questo, che può comportare anche l'arresto da un mese a un anno e un'ammenda che da mille può arrivare fino a 10mila euro. Anche per casi di questo tipo, quindi, i Carabinieri Forestali rimangono sempre vigili sul territorio.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 24-03-2017 da wineuropa

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