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Altre di Cronaca Ma lo sciopero degli avvocati potrebbe di nuovo far saltare tutto

Delitto di Katia, oggi il via libera alla doppia perizia su Piter?

di CLAUDIO ROSELLI  
OMICIDIO di Katia Dell'Omarino: è il giorno dell'ok alle due perizie su Piter Polverini. Ma non è detto. Stamani, in teoria, si torna in aula al tribunale di Arezzo per completare l'iter interrotto lo scorso 4 aprile, quando era venuta a mancare la notifica per uno dei medici consulenti e allora gli incarichi per le perizie sul venticinquenne di San Giustino Umbro accusato di aver ucciso la donna di Sansepolcro nella notte fra l'11 e il 12 luglio scorsi, non vennero più conferiti. Ma c'è lo sciopero degli avvocati e se l'imputato dovesse dare il suo consenso, allora anche questa udienza sarebbe destinata a saltare.
D ue sono le perizie da eseguire su Polverini: l'una psichiatrica e l'altra medico legale: a disporle è stato il gup Piergiorgio Ponticelli al termine dell'udienza dello scorso 17 marzo, quando i più attendevano il pronunciamento della sentenza e invece è maturata la decisione che ha avuto il sapore di un vero e proprio colpo di scena.
ED ECCO i consulenti nominati: la Procura della Repubblica ha indicato la professoressa Liliana Dell'Osso, responsabile del servizio di psichiatria dell'ospedale di Pisa e il professor Marco Di Paolo, primario di medicina legale sempre a Pisa. Il gup si è invece orientato per il dottor Roberto Biagiotti, psichiatra e per il dottor Roberto Testi della Asl di Torino, il medico legale che, non avendo ricevuto la notifica, non si è presentato in aula.
L'attenzione è concentrata sui quesiti che il gup formulerà: le perizie accordate dovranno quindi dare le risposte alle sue precise domande. A questo, quindi, servirà la convocazione di stamani, sciopero permettendo. Ma dopo il via libera i quattro professionisti si metteranno al lavoro e avranno a disposizione 60 giorni di tempo per conoscere i risultati e consegnare la relazione in Procura. A quel punto, arriverà la sentenza che farà luce sul terribile delitto dell'estate 2016.
Il pm Julia Maggiore aveva chiesto una pena di 22 anni e mezzo di reclusione che, decurtata dello sconto previsto perché si è proceduto con rito abbreviato, era scesa a 15 anni. In base alle perizie, non è da escludere che possa formularla di nuovo.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 14-04-2017 da wineuropa

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