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ANGHIARI: DEI 33 INTERVENTI EFFETTUATI DAI CARABINIERI FORESTALI NELLA PROVINCIA, BEN DIECI RIGUARDANO IL TERRITORIO

UN CANE che è riuscito a salvarsi, qualche gatto che invece non ce l'ha fatta. L'ultimo episodio, che si è registrato a San Leo di Anghiari nella zona fra Turicchi e Valdegatti, riporta all'attenzione i casi di bocconi e di salsicce adoperati come esche letali per gli animali; il proprietario del cane ha persino minacciato l'autore con l'apposizione di un cartello nel quale gli lancia un epiteto e questo fa parte della cronaca. Semmai, a proposito di questo fenomeno, il dato rilevante concerne l'attività dell'unità cinofila antiveleno proveniente da Chiusi della Verna, che dei 33 interventi effettuati finora dall'inizio dell'anno in provincia di Arezzo ne ha concentrati ben 10 in Valtiberina; ciò rientra all'interno del progetto «Life Pluto», cofinanziato da Comunità Europea e Ministero dell'Ambiente.
SONO SOLTANTO sei, in tutta Italia, le unità cinofile dei Carabinieri Forestali - operanti perlopiù nei parchi nazionali - e una di esse è appunto quella di stanza a Chiusi della Verna, costituita da un labrador, Titan e da un pastore belga malinois, «Puma»; di casi relativi a bocconi avvelenati nel comprensorio valtiberino, preparati con l'uso a volta anche di prodotti agricoli fuori commercio, ne sono stati rilevati due, entrambi in territorio biturgense: il primo nella zona di Miolo, vicino all'eremo di Montecasale ed è pressochè certo che di mezzo vi siano stati i tartufai, considerando la zona nella quale le esche sono state rinvenute; il secondo nel quartiere di San Paolo e - trattandosi di un caso isolato in un'area residenziale, quindi non di caccia o di cerca delle trifole - è da ritenere che in questo caso sia stato il classico dispetto, magari messo in atto da un vicino di casa per presunti fastidi arrecati dall'animale.
Nelle altre circostanze, i cani hanno setacciato più parti della città e anche di altri Comuni - vedi Anghiari, Pieve Santo Stefano e Badia Tedalda - senza trovare nulla di rilevante: anche a San Leo, le salsicce erano localizzate e ciò ha costituito la controriprova del fatto che determinati gesti sono mirati e non generalizzati, anche se i Carabinieri Forestali sono sempre pronti per intervenire.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 29-04-2017 da wineuropa

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