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Tecnologia & Internet Realta' virtuale, aumentata, ologrammi. Parole che solo 20 anni fa appartenevano alla fantascienza stanno diventando comuni, quasi quotidiane, in questi anni. E Microsoft vuole essere in prima posizione in questo processo evolutivo

Microsoft Research pensa gia' al visore olografico del futuro

Negli anni '70 George Lucas immaginava la condivisione ologrammi per lo scambio di informazioni interstellari. A distanza di 40 anni Microsoft fa lo stesso, ma nella realtà. La compagnia ha annunciato da parecchio tempo la sua tecnologia HoloLens e ha svelato negli scorsi giorni come intende evolverla eliminando alcuni aspetti negativi. La società ha mostrato un nuovo display per la realtà aumentata ad ampio angolo di visione, base del prossimo HoloLens.

 

La compagnia ha effettuato ricerche sugli ologrammi phase-only creati attraverso l'interferenza della luce al laser, spesso rumorosi, monocromatici e di bassa qualità in definizione e contrasto. Il tutto condito dalla necessità di compiere complessi calcoli computazionali, che richiedono tempo e potenza. Ma la nuova tecnologia mostrata dalla divisione Research di Microsoft punta a correggere i problemi sulla qualità delle immagini e la velocità di computazione.

Con il supporto di una GeForce GTX 980 Ti, la compagnia sostiene che sia possibile ottenere immagini ad una frequenza variabile dai 90 ai 260 Hz. Gli ologrammi phase-only offrono una gestione del focus per-pixel "senza necessità di discretizzazione", ovvero senza dover trasformare i modelli matematici in modelli discreti. La gestione del focus è così simile a quella dell'occhio umano, incorporando la possibilità di correggere via software le aberrazioni generate dalle lenti.

Attraverso una soluzione simile è possibile realizzare visori con lenti più semplici per creare allo stesso tempo architetture ottiche più moderne, complesse ed efficaci. L'obiettivo è quello di rendere la visione degli ologrammi più comoda per tutti gli utenti, anche chi non ha visione perfetta (come chi soffre di presbiopia o astigmatismo). Il prototipo mostrato dalla compagnia è simile ad un paio di occhiali da sole e consente un angolo di visione orizzontale pari ad 80°.

Quelli raccontati da Microsoft sono sviluppi che non appartengono a nessun prodotto commerciale o in itinere, ma di ricerche che hanno il compito di migliorare la tecnologia portata alla realtà con HoloLens per rendere gli ologrammi più semplici, fluidi e, alla fine, una delle realtà quotidiane per un futuro non troppo lontano.
di Nino Grasso
tratto da www.hwupgrade.it

 

Inserita il : 25-05-2017 da wineuropa

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