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Altre di Cronaca Umbertide sentiti dai carabinieri l'imam, alcuni testimoni e due politici locali

Rissa alla moschea, scattano gli interrogatori

- UMBERTIDE -

GIORNATE di interrogatori per far chiarezza sulla rissa che ha coinvolto l'imam Chafiq El Oqayly e Abdelassam Azza, marocchino di 37 anni (ora in ospedale con 30 giorni di prognosi), ma anche altre persone, di cui i carabinieri, del Nucleo operativo di Perugia, intendono ricostruire identità e responsabilità. Due gli episodi da analizzare: il primo, più grave, avvenuto nei pressi della moschea di via Battisti, il secondo davanti al pronto soccorso dell'ospedale di Umbertide, teatro de secondo round della scazzottata. In caserma sono stati sentiti lo stesso imam, alcuni testimoni e, come persone informate sui fatti, due politici locali che avevano postato su Facebook notizie e considerazioni. L'intento dei carabinieri è anche quello di ricostruire il retroterra culturale e sociale del grave episodio che ha lasciato sconcertata la città. La Lega Nord, con il consigliere regionale Valerio Mancini, annuncia un esposto: «La rissa conferma il fatto che aprire un centro culturale islamico è una minaccia alla sicurezza. Presenterò presto un esposto sulla questione. Intanto chiedo all'imam di rendere noto, come ha più volte annunciato, i finanziatori della struttura». Mancini è durissimo: «la Comunità islamica, rissosa al suo interno, non può erigersi ad interlocutore credibile nel rapporto con quella umbertidese. L'apertura del centro metterà definitivamente a rischio la città». Due gli appelli del leghista: il primo è alla Comunità cristiana locale, affinché non firmi il protocollo d'intesa per la gestione. Il secondo è ai dissidenti del Pd: «ridate dignità a questo Comune - dice Mancini - sfiduciate Locchi».
Pa.Ip.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

 

Inserita il : 22-06-2017 da wineuropa

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