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Politica Il coro unanime di chiarimenti arriva da istituzioni e politici

La Nardi va in mani svizzere. ' E' tempo di scoprire le carte'

- CITTÀ DI CASTELLO -
LA PROPRIETÀ della Nardi ora esca a carte scoperte e fornisca garanzie sul futuro occupazionale e sul piano aziendale. Lo chiedono da diverse parti, istituzioni e rappresentanti politici, dopo l'annunciata cessione delle quote aziendali ad una Finanziaria svizzera con un pre accordo già firmato che dovrà essere perfezionato entro il 30 settembre prossimo. Nell'azienda, leader da anni del settore metalmeccanico, con stabilimento a Selci Lama sono attualmente occupati 120 dipendenti il cui futuro appare incerto. SULLA QUESTIONE intervengono da una parte il comune di San Giustino che chiede un incontro conoscitivo e l'onorevole Walter Verini (deputato Pd) che scrive una nota nella quale chiama in causa anche Confindustria. L'amministrazione comunale di San Giustino, guidata dal sindaco Paolo Fratini, ieri ha reso noto di aver richiesto ai vertici aziendali del Gruppo Nardi spa, un incontro al più presto. «L'azienda ha rappresentato come poche altre realtà il nostro territorio nel mondo ed è tuttora fonte occupazionale importantissima per l'Altotevere», scrive il comune sangiustinese che precisa di aver chiesto un incontro per avere delucidazioni in merito al prospettato cambiamento di proprietà. DI QUESTO incontro sono state informate le organizzazioni sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil. Ma anche il deputato Verini vuole saperne di più sulla vicenda. «L'annunciata cessione delle quote aziendali della Nardi a un fondo di investimento è una notizia che genera interrogativi cui si deve dare risposta - aggiunge Verini - Il Gruppo Nardi non rappresenta solo una grande storia imprenditoriale ed operaia del territorio altotiberino ed umbro, non è solo una storia del passato, ma deve rappresentare anche un presidio industriale del futuro. Per questo - precisa - prima di procedere all'eventuale perfezionamento di ogni accordo, credo che sia doveroso e importante che la proprietà del gruppo e la stessa Confindustria offrano ai lavoratori, ai sindacati e alle istituzioni regionali e locali tutti gli elementi in grado di sgomberare il terreno da preoccupazioni. E di fornire garanzie circa il futuro produttivo dello stabilimento, il piano industriale, i livelli occupazionali». Verini sostiene infine che «davanti alle crisi del mercato e del settore che certamente pongono problemi seri, la strada può e deve essere solo quella di mettere ogni carta in tavola e costruire, in un clima di confronto trasparente, ogni prospettiva di impresa e lavoro». Cristina Crisci
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 03-08-2017 da wineuropa

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