- CITTÀ DI CASTELLO -
IL 28 LUGLIO scorso l'Autorità competente per l'esercizio dell'impianto di rifiuti di Calzolaro ha emesso un'ordinanza con la quale introduce misure correttive nella gestione delle attività della Ecopartner Splendorini. L'obiettivo è quello di limitare l'emissione degli odori che stanno vessando i residenti della zona. Le misure riguardano proprio le modalità di accettazione in ingresso dei rifiuti provenienti da altri impianti di trattamento; l'accettazione solo di camion puliti e igienizzati; il divieto d'ingresso di camion con rifiuti che presentano un disturbo olfattivo conclamato e infine limitare la quantità giornaliera a non più di 100 tonnellate al giorno. BENE, ma il ‘Comitato Salute e ambiente Calzolaro', Trestina e Altotevere sud, guarda oltre. «Il nostro obiettivo non è la riduzione, è la cancellazione di quell'impianto di smaltimento rifiuti all'interno di un centro abitato. Queste decisioni assunte dall'autorità di settore - si legge in una nota diramata nel pomeriggio di ieri dal comitato di cittadini della zona sud - sono il prodotto delle nostre iniziative, dell'assemblea, delle petizioni popolari, della costituzione del comitato e delle campagne di sensibilizzazione attivate nelle zone toccate dall'inquinamento: Calzolaro, Trestina e tutta la zona sud». I CITTADINI tornano a chiedere alle autorità regionali «di rivedere alla radice le autorizzazioni e di cancellare dal piano l'impianto di smaltimento di rifiuti di Calzolaro». Alla Regione, a Sogepu e al Comune tifernate dicono «di non procedere all'acquisto di una quota consistente dell'impianto poiché questa scelta non potrebbe che portare al mantenimento dell'impianto a Calzolaro e all'aumento del conferimento dei rifiuti». ALLA REGIONE in special modo viene chiesto di attivare, assieme alle popolazioni interessate, un piano di salvaguardia, valorizzazione e rilancio dei territori di Calzolaro, Trestina e sud dell'Altotevere, nel rispetto delle preziose specificità ambientali, della bellezza dei suoi territori e della vocazione economico-produttiva che non può che essere quella turistico-recettiva e naturalistica. Da una parte dunque il comitato si dice soddisfatto di questa ordinanza definita «un segnale positivo», dall'altra però non è abbastanza poiché va «nella direzione di dare per scontata la presenza di un simile impianto di smaltimento di rifiuti all'interno di un'area densamente popolata».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it