TUTTO PRONTO per la prima di «Tovaglia a quadri 2017», in programma stasera alle 20,15 nella piazzetta del Poggiolino di Anghiari, suggestivo spicchio di centro storico che si apre verso la parte sottostante. È qui che dal 1996, ogni anno, c'è il palcoscenico naturale con le tavolate dei commensali che assistono ai vari atti della piece, interpretata dagli attori della «Compagnia dei Ricomposti» ai quali si aggiungono «new entry» di volta in volta sotto la regia di Andrea Merendelli, che è anche l'autore dei testi assieme a Paolo Pennacchini. Siamo dunque arrivati alla prima delle dieci serate consecutive di rappresentazione e l'attesa è in questo caso particolare, perché nella trama e nel titolo a doppio senso scelto per l'occasione, «Via da noi», sono contenute le singolari rimostranze di un comprensorio, la Valtiberina, nei confronti di una Toscana che da sempre snobba questa terra posta ai confini della regione. Anghiari ha sempre professato con orgoglio la sua appartenenza alla Toscana, che però nemmeno si accorge delle risorse di questo paese e dei grandi personaggi nati a Sansepolcro (Piero della Francesca e Luca Pacioli), tenendo però il controllo come una madre severa che impedisce alle belle figlie di uscire di casa. E allora: «Fuori la Toscana dalle mura!», perchè non sembra amare queste figlie belle e legittime. La marginalità della Valtiberina nel contesto regionale è dunque il tema nodale attorno al quale si sviluppa la commedia, tanto che allo S-Bar del Poggiolino arriva a scatenarsi la rivolta, capeggiata da un dottore senza laurea ma esperto in fatto di indipendenza: adesso, le belle figlie possono uscire e mostrare la loro bellezza. Lo spettatore avrà modo di deliziare il palato con i classici bringoli al sugo finto, lo spezzatino di chianina e la singolare crema al «giglio rotto», provocazione di stampo culinario rivolta a Firenze. Claudio Roselli
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it